I legali di Chiara Ferragni e il documento inviato all’attenzione dei pm di Milano per il caso pandoro e uova di Pasqua.
Si riaccendono i riflettori sul caso legato allo scandalo pandoro e uova di Pasqua di Chiara Ferragni. In queste ore, i legali dell’imprenditrice digitale avrebbero inviato una memoria difensiva all’attenzione dei pm di Milano. Il documento, secondo quanto si apprende, punta a cancellare l’accusa di truffa aggravata per i due casi prima citati.
Chiara Ferragni, la mossa degli avvocati
Secondo le informazioni riportate anche da TgCom24, Chiara Ferragni, con l’aiuto dei propri avvocati, starebbe puntando a chiudere, per sempre, il caso legato allo scandalo pandoro e a quello delle uova di Pasqua.
Nel dettaglio, i legali dell’imprenditrice digitale avrebbero inviato una memoria difensiva all’attenzione dei pm di Milano. Il documento in questione avrebbe un preciso scopo: cancellare l’accusa di truffa aggravata per i due casi prima citati.
Gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana hanno lavorato al deposito dell’atto difensivo, preparato in queste settimane e che potrà essere valutato dagli inquirenti a partire dalla giornata odierna, martedì 26 novembre 2024.
Cosa sostiene la difesa
La difesa della Ferragni punterebbe ad ottenere dalla Procura una richiesta di archiviazione delle accuse, sostenendo che l’imprenditrice non abbia commesso alcuna truffa. In questo senso, la stessa Chiara avrebbe già chiuso il fronte amministrativo delle vicende in questione effettuando versamenti all’Ospedale Regina Margherita di Torino e all’associazione “Bambini delle fate”.
Tra gli altri dettagli della memoria difensiva, stando a quanto riportato da TgCom24, viene contestata anche la procedibilità della presunta truffa in assenza delle querele di singoli consumatori. In questo senso, i pm hanno proceduto d’ufficio, contestando l’aggravante della minorata difesa dei consumatori in quanto la presunta truffa sarebbe stata commessa su piattaforme online.
La posizione dei legali della donna è sempre stata la medesima: “Questa vicenda non ha alcuna rilevanza penale e i profili controversi sono già stati affrontati e risolti” davanti all’Autorità garante della concorrenza e del mercato.