La Procura di Milano ha aperto un’indagine sul pandoro gate Chiara Ferragni – Balocco. L’incarico è andato alla Guardia di finanza.
La Procura di Milano mette nel mirino il caso di Chiara Ferragni e Balocco che riguarda l’ormai più che noto pandoro benefico sponsorizzato dall’influencer. Dopo l‘apertura del fascicolo d’inchiesta, il tutto è passato nelle mani delle fiamme gialle. Ora, le indagini alla Guardia di Finanza partiranno con l’acquisizione di tutti i documenti che hanno condotto l’Antitrust a multare la Ferragni, oltre che l’azienda Balocco per azioni commerciali scorrette. L’indagine servirà ad accertare la presenza di irregolarità nell’accordo di sponsorizzazione per la vendita di pandori Pink Christmas.
L’inchiesta è partita dopo gli esposti Codacons e Assourt
A guidare l’inchiesta è il procuratore aggiunto Eugenio Fusco, che l’ha fatta partire dopo gli esposti presentati da Codacons e Assourt, associazione utenti radio e tv, proprio contro Chiara Ferragni e Balocco. Non è la prima volta che il Codacons si scontra con i Ferragnez. Infatti, già in passato nel mirino era finito il marito di Chiara, Federico Leonardo Lucia alias Fedez. In quel caso, le querele erano state sporte per calunnia, diffamazione, violenza e minacce, alla fine tutte archiviate.
Per quanto riguarda il caso dei pandori Balocco, Codacons e Assourt hanno presentato in 104 procure differenti l’esposto, accusando Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria di truffa nei riguardi dei consumatori.
La Procura di Milano è la prima, e al momento anche l’unica, ad aver aperto l’inchiesta e il Nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle milanesi, entro fine anno, acquisirà tutti i documenti dell’istruttoria avviata da Agcm.
Il procedimento Antitrust concluso
A metà dicembre si è chiuso il procedimento Antitrust. L’Agcm ha concluso che il prezzo del pandoro Balocco, venduto al pubblico a un prezzo pari a più del doppio del prezzo del Pandoro classico, abbia indotto i consumatori verso una percezione, ovvero quella di effettuare una donazione verso un ospedale di Torino. L’inchiesta del Dipartimento frodi e tutela consumatori della Procura di Milano è stata aperta proprio dopo questo esposto, per truffa aggravata.