Chiara Ferragni accetta la multa da 1 milione di euro per il “Pandoro gate” e chiude il suo storico negozio di Milano.
Chiara Ferragni ha deciso di rinunciare al ricorso contro la multa da 1 milione di euro inflittale dall’AGCM in merito al noto “Pandoro gate”.
La notizia, anticipata dal Messaggero, è stata confermata da fonti vicine ai legali dell’influencer, i quali depositeranno oggi al TAR del Lazio la rinuncia al ricorso.
L’udienza per l’influencer, inizialmente prevista per il 17 luglio, dunque non avrà dunque luogo. Ma non è l’unico scoop, annunciata anche la chiusura del suo storico store a Milano.
Pandoro gate, Chiara Ferragni rinuncia al ricorso: le cause
La decisione di Chiara Ferragni e il suo team non è stata presa a cuor leggero, ma rientra in una strategia volta a evitare ulteriori complicazioni con l’Antitrust.
L’accordo informale con l’AGCM prevede infatti che, in cambio della rinuncia al ricorso e dell’accettazione della multa, venga chiuso senza sanzioni il procedimento aperto in merito alle uova di Pasqua.
La chiusura del negozio di Milano
Non è solo l’ambito legale a creare difficoltà per l’influencer. Secondo quanto riportato dal settimanale Chi, il primo e storico negozio di Chiara Ferragni in via Capelli a Milano chiuderà i battenti ad agosto.
Inaugurato nel 2017, questo store rappresentava un punto di riferimento per il marchio, già presente in oltre 300 punti vendita nel mondo.
Tuttavia, le conseguenze del “Pandoro gate” e la crisi mediatica che ne è derivata hanno colpito duramente l’attività.
Il negozio, situato vicino a Piazza Gae Aulenti e con una superficie di 120 metri quadrati, era simbolo del successo del brand.
Tuttavia, durante il primo giorno di saldi invernali, è apparso vuoto, segno evidente delle difficoltà che stavano affliggendo il mondo dell’influencer.
“Ormai è caduta in declino, poverina,” ha commentato una cliente entrata nel negozio con la figlia.