Chiara Ferragni e il reato di truffa aggravata: cosa rischia l’imprenditrice

Chiara Ferragni e il reato di truffa aggravata: cosa rischia l’imprenditrice

Indagine per truffa aggravata per Chiara Ferragni a seguito del pandoro gate con Balocco. L’imprenditrice rischia grosso.

Cambiano gli scenari per Chiara Ferragni a seguito del caso Balocco e le indagini sul pandoro benefico ‘Pink Christmas’ da lei sponsorizzato e promosso. L’imprenditrice è ora indagata per truffa aggravata dalla Procura di Milano anche a seguito di alcune “prove” rinvenute in alcune email.

Chiara Ferragni

Cosa è il reato di truffa aggravata

A provare a fare chiarezza sulla vicenda legata all’imprenditrice digitale e al caso pandoro è stato l’avvocato penalista del Foro di Milano, Paolo Di Fresco, intervistato da Fanpage. Nello specifico, l’esperto ha voluto prima di tutto precisare in che modo siano cambiate la accuse e le indagini sulla donna. Nel dettaglio quali siano le differenze tra la frode in commercio prima prospettata alla donna e la truffa aggravata di cui si sta parlando in queste ore.

“La frode in commercio consiste nella consegna all’acquirente di un bene diverso da quello pattuito: un’ipotesi questa, che evidentemente non sembra adattarsi al caso Ferragni. Gli inquirenti, dunque, avranno optato per la truffa ritenendo che questo reato sia, almeno in linea teorica, più aderente ai fatti”, ha spiegato il legale.

A far cambiare l’ipotesi di reato alle autorità sarebbero state delle “prove” rinvenute all’interno di alcune email tra la donna e l’azienda. “[…] Probabile che il contenuto delle mail suggerisca che la campagna pubblicitaria ingannevole sia stata architettata da Ferragni o dai suoi collaboratori. Si tratta allora di stabilire se, in concreto, sussistano quegli artifici e raggiri, cioè le condotte ingannatorie, che integrano il delitto di truffa”, ha spiegato Di Fresco.

Chiara Ferragni, cosa rischia per il caso pandoro

L’avvocato ha anche ipotizzato quali possano essere i rischi per la moglie di Fedez nel caso in cui si certificasse il reato di truffa. “La truffa è un reato contro il patrimonio che sussiste quando taluno, mediante artifici e raggiri, induca un altro a compiere un atto di disposizione patrimoniale danneggiandolo e procurando a sé stesso un profitto illecito”.

E su quella aggravata, ecco la precisazione: “Il venditore sfrutta a suo vantaggio la distanza con l’acquirente, che non può fare un controllo preventivo sul prodotto ed è, in un certo senso, costretto a subire le conseguenze della condotta del truffatore”.

Le conseguenze per il reato di truffa – ha sottolineato sempre l’esperto – vanno da “tre mesi a tre anni di reclusione e una multa da euro 51 a 1032 euro”. Per quanto riguarda la truffa aggravata “è prevista la pena della reclusione da uno e a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1.549”.