Dettagli sconvolgenti sui neonati morti e sepolti a Vignale di Traversetolo: il caso Chiara Petrolini e l’analisi del medico legale.
Non solo la recente perizia su Chiara Petrolini: il caso dei neonati morti e sepolti a Vignale di Traversetolo continua a far discutere, specie dopo l’ultima udienza andata in scena che ha messo in risalto dettagli tremendi legati alla nascita dei piccoli e al loro essere rimasti in vita per alcuni minuti prima di soccombere, a quanto pare, per opera della madre.

Chiara Petrolini e i neonati morti: l’udienza
Nell’aula della Corte d’Assise di Parma si è svolta l’udienza su Chiara Petrolini, la 22enne accusata di avere ucciso e poi sepolto nel giardino della villetta di Vignale di Traversetolo, dove vive con i genitori, i suoi due figli nati a maggio 2023 e ad agosto 2024. Secondo quanto si apprende, in aula, erano presenti anche l’ex fidanzato e le amiche della ragazza.
Da sottolineare come la Corte, presieduta da Alessandro Conti, all’inizio dell’udienza, ha prorogato di tre mesi i termini di custodia cautelare per la Petrolini, in virtù anche dei tempi previsti per la perizia tecnica psichiatrica disposta nel processo.
I dettagli sui piccoli: parla il medico legale
A destare particolare clamore nel corso dell’udienza è stato soprattutto il parere del medico legale Valentina Bugelli secondo cui “è improbabile che il primo neonato sia nato morto. Il secondo ha sicuramente respirato ed è possibile che abbia pianto”. Dettagli veramente tremendi, quelli legati alla doppia morte dei piccoli nati a maggio 2023 e ad agosto 2024, rispettivamente.
“Il primo vagito del neonato spesso corrisponde al primo atto respiratorio”, ha spiegato il medico legale Bugelli, testimoniando al processo, anche se a volte può succedere che un neonato faccia il primo atto respiratorio senza piangere. Secondo le informazioni venute a galla durante l’udienza, da quando è stato tagliato il cordone, in ipotesi di accusa dalla madre, a quando il piccolo è morto, sono passati alcuni minuti: “Quattro o cinque, al massimo sette“, ha fatto sapere il medico legale.
Ulteriori aspetti macabri della vicenda sono stati precisati dall’esperta: “Dai resti scheletrici una causa del decesso certa non la potremo dare mai”. Ma qualche certezza, invece, sembra esserci: il primo parto della Petrolini è avvenuto “in totale autonomia” e in assenza di complicanze ostetriche. Inoltre, vista la quasi fine della gestazione, secondo l’esperta una morte “endouterina” del feto risulta essere decisamente rara in queste circostanze.