Oltre 7.000 casi di virus chikungunya nel Guangdong, Cina. Le autorità adottano misure severe simili al Covid per fermare la diffusione.
Negli ultimi mesi, la Cina sta affrontando un’epidemia di virus chikungunya senza precedenti come riportato da tg.la7.it. Più di 7.000 casi confermati sono stati registrati nella provincia meridionale del Guangdong, in particolare a Foshan, importante centro industriale vicino a Hong Kong. La situazione ha spinto le autorità a mettere in campo una risposta sanitaria rapida e severa, che ricorda da vicino le strategie utilizzate durante la pandemia di Covid-19.

Droni, multe e disinfettanti: la risposta cinese
Per contenere la diffusione della malattia, trasmessa dalle zanzare del genere Aedes, il governo ha introdotto un piano che unisce tecnologia e controllo sociale. Droni sorvolano aree urbane e rurali per individuare ristagni d’acqua, mentre squadre di operatori distribuiscono disinfettanti e installano zanzariere. In caso di mancata collaborazione, i cittadini rischiano multe fino a 10.000 yuan (circa 1.300 euro) o la sospensione dell’elettricità.
Secondo la televisione di Stato cinese, la disinfezione riguarda strade, cantieri, complessi residenziali e persino ingressi di uffici, a dimostrazione di un approccio centralizzato e rigido. Il contesto climatico sta aggravando la crisi: piogge intense e temperature elevate hanno favorito la moltiplicazione delle zanzare vettori.
Gli Stati Uniti, così come altri Paesi, hanno emesso avvisi di viaggio sconsigliando la visita alle zone colpite.
La situazione in Italia e il profilo della malattia
In Italia, dal 1° gennaio al 29 luglio 2025, il sistema di sorveglianza nazionale ha registrato 32 casi di chikungunya, di cui 30 legati a viaggi e 2 autoctoni. La chikungunya è una malattia virale identificata per la prima volta nel 1952 in Tanzania, anche se casi precedenti sono documentati in Indonesia già nel XVIII secolo.
Il periodo di incubazione varia da 3 a 12 giorni. I sintomi principali includono febbre alta, dolori articolari intensi, cefalea, eruzioni cutanee e affaticamento. In genere, la guarigione è completa, ma il dolore articolare può persistere per mesi. Le complicanze gravi sono rare, ma nei soggetti fragili possono coinvolgere cuore, occhi e sistema nervoso.
Con oltre 60 Paesi nel mondo in cui il virus è presente, la chikungunya rimane una sfida sanitaria globale, soprattutto in contesti climatici favorevoli alla proliferazione delle zanzare.