Il capo della diplomazia cinese e arrivato ieri a Roma dopo l’incontro a Parigi con Macron. Sul tavolo Ucraina e via della Seta.
Il tour del capo della diplomazia cinese è partito e dopo la tappa di Parigi ieri è arrivato a Roma dove ha incontrato il ministro degli Esteri Tajani. Oggi incontrerà il presidente Mattarella. Dopo Francia e Italia sarà in Ungheria e anche in Russia. Inoltre, parteciperà alla Conferenza di Monaco. Wang Yi è uno degli uomini più vicini e più fidati di Xi Jinping.
I temi principali che sono stati affrontati dai due capi della diplomazia sono molti partendo dal conflitto in Ucraina. La posizione di Pechino è sempre stata ambigua e molto vicina a Mosca anche se non in modo ufficiale ma in questo contesto si inseriscono anche le crescenti tensioni tra Cina e Stati Uniti, e di conseguenza tutto l’Occidente, anche a causa dello scontro sui palloni-spia che ha fatto saltare la visita di Blinken a Pechino. Su questo argomento dei palloni-spia, il capo della diplomazia cinese ne ha discusso anche con il capo della Farnesina, come ha dichiarato lo stesso Tajani. “Quello che la Cina ha sempre fatto è di promuovere la pace e i negoziati. E’ necessario insistere negli sforzi politici e diplomatici per trovare una soluzione accettabile per tutte le parti”, ha dichiarato Wang Yi.
La Cina è pronta ad approfondire la cooperazione con l’Italia
Un tema altrettanto delicato e che riguarda personalmente Roma è la questione della Via della Seta. Il memorandum firmato tra Italia e Cina sulla Belt and Road è in scadenza quest’anno. Si tratta dell’unico accordo bilaterale di questo tipo che un paese europeo intrattiene con il Dragone e proprio per questo sono arrivati moniti da Bruxelles. Ovviamente la Cina punta al rinnovo, anche tacito, del memorandum e attende la premier Giorgia Meloni a Pechino dopo l’invito a Bali di Xi, proprio in occasione del terzo Forum dedicato alla nuova Via della Seta.
Ma a Roma non c’è molta volontà di rinnovare quest’accordo e non solo per le pressioni europee. Il memorandum fu firmato da Giuseppe Conte e già il premier Draghi non era molto entusiasta di questo progetto tanto che ne ha preso le distanze sin da subito. “La Cina è disposta ad approfondire una cooperazione strategica globale con l’Italia per raggiungere un livello più elevato di sviluppo delle relazioni bilaterali” ma non è ancora chiara la posizione del governo Meloni sul tema.