I tre paesi hanno firmato il patto Aukus per contrastare l’influenza della Cina nell’Indo-pacifico che condanna l’accordo.
Il programma Aukus sui sottomarini “è nato sotto una tipica mentalità da Guerra Fredda, che stimolerà solo una corsa agli armamenti, saboterà il sistema internazionale di non proliferazione nucleare e danneggerà la pace e la stabilità regionali” ha commentato così il ministero degli Esteri cinese l’accordo firmato tra Usa, Regno Unito e Australia per contrastare l’influenza della Cina nell’area dell’Indo-pacifico.
La Cina ha accusato i tre Paesi di aver intrapreso un “percorso di errore e pericolo” con l’accordo sui sottomarini a propulsione nucleare, “in nome dei propri interessi geopolitici”, secondo quanto riporta il the Guardian.
La questione di Taiwan al centro dell’accordo
Sia gli Usa che l’Australia hanno respinto le accuse dicendo che i sottomarini non disporranno di armi nucleari, saranno solo a propulsione nucleare ma non saranno armati. Questo accordo però non ha fatto che peggiorare le relazioni già tese tra Usa e Cina. Mentre Biden ha dichiarato che si aspetta di parlare presto con Xi Jinping, fresco del suo terzo mandato, la Cina afferma che non vuole “comunicare per il gusto di comunicare“, ma che “la parte statunitense dovrebbe farsi avanti con sincerità e con azioni pratiche per promuovere le relazioni Cina-USA“.
Le tensioni sono aumentate con l’incidente dei palloni spia, così come in seguito alla visita, non gradita da Pechino, di Nancy Pelosi a Taiwan. La questione di Taiwan, infatti, preoccupa gli Usa e l’Occidente perché la Cina è sempre più intenzionata ad annetterla e l’esercito statunitense è pronto a contrastare ogni attacco nei confronti dell’isola autogovernata. Lo dimostra anche il discorso del presidente che ha promesso di costruire le forze armate cinesi in una “grande muraglia d’acciaio”.
Proprio il ministro degli Esteri di Taiwan ha dichiarato di “accogliere con favore il continuo avanzamento della partnership con Aukus”, osservando che Taiwan è “in prima linea nella lotta contro l’espansione autoritaria” cinese.