Cina, contagi Covid il peggior focolaio da Wuhuan

Cina, contagi Covid il peggior focolaio da Wuhuan

Ritorna l’allarme Covid in Cina. Il virus non è sconfitto. Nuovo focolaio, il peggiore dal disastro di Wuhan.

Nuovo focolaio in Cina. A Changchun 9 milioni di persone sono in lockdown per il peggior focolaio di Covid19 dopo la tragedia di Wuhan del 2020. Le autorità locali hanno disposto le misure di precauzione messe in atto in questi due anni. L’avvio di test di massa, hanno ordinato ai residenti di lavorare da casa e di consentire a una persone per ogni nucleo familiare di uscire ogni due giorni per l’acquisto di beni primari.

Sono 555 i nuovi contagi e si tratta del più grande confinamento da Wuhan. Sono stati registrati 1.100 casi, il numero più alto in un solo giorno dal febbraio del 2020. La situazione è preoccupante a Hong Kong, dove da qualche settimana stanno aumentando a dismisura i contagi. Sembra essersi trasformata nella nuova Wuhan: i contagi sono saliti a 30mila al giorno in una città di 7,2 milioni di abitanti.

Coronavirus Covid

Contagi Covid in aumento: il virus è ancora in giro

Il virus non è sparito e lo si nota dall’arresto della discesa della curva anche in Italia. Da qualche giorno c’è stato uno stop nella discesa dei contagi, anzi si iniziano a registrare degli aumenti in tutto il paese. Questo nuovo aumento è dovuto dall’arrivo di Omicron 2, la nuova variante del Covid. La quarta ondata non è finita. Anche se alla fine di marzo finirà lo stato di emergenza e come annunciato dal governo si procederà con la road map per ritornare alla normalità e allentare per poi eliminare tutte le misure restrittive, il virus continua a circolare.

Aumenta in 12 regioni soprattutto il numero di contagi. Ma aumenta anche il tasso di positività. Oltre un milione di positivi e 40mila nuovi casi al giorno. Per Caltabellotta questi numeri ci sono a causa “del rilassamento della popolazione, della diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, della tardiva primavera che costringe a stare al chiuso e del declino della protezione vaccinale, anche dopo il booster, nei confronti dell’infezione dopo qualche mese. Con questa elevata circolazione virale oggi pensare di eliminare le mascherine al chiuso sarebbe una follia”.