Cina giustizia quattro canadesi e aumenta la pressione su Taiwan
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cina giustizia quattro canadesi e aumenta la pressione militare su Taiwan: la paura

Cina Taiwan

La Cina ha eseguito la condanna a morte di quattro cittadini canadesi per reati legati alla droga, ignorando le richieste di clemenza.

Negli ultimi mesi, le relazioni tra la Cina e diversi Paesi occidentali hanno subito un progressivo deterioramento, alimentato da una serie di eventi che hanno contribuito ad acuire le tensioni internazionali. In particolare, le dinamiche tra Pechino e Ottawa sono state caratterizzate da episodi che hanno messo in luce le profonde divergenze esistenti tra i due governi.​

Cina Usa Taiwan
Cina Usa Taiwan

Esecuzioni capitali e tensioni diplomatiche

Un elemento centrale di questo deterioramento è rappresentato dalle recenti esecuzioni capitali di quattro cittadini canadesi in Cina. Secondo le autorità cinesi, questi individui erano stati condannati per reati legati alla droga. Crimini che Pechino punisce con estrema severità nell’ambito della sua politica di tolleranza zero. Nonostante le ripetute richieste di clemenza avanzate dal governo canadese. Inclusi interventi personali dell’ex primo ministro Justin Trudeau e dell’attuale ministro degli Esteri Mélanie Joly, le esecuzioni sono state portate a termine. Suscitando una forte condanna da parte di Ottawa.​

Le relazioni tra i due Paesi erano già tese dal 2018, quando l’arresto di un dirigente di Huawei in Canada aveva portato all’incarcerazione di due cittadini canadesi in Cina, in quello che era stato percepito come un atto di ritorsione. Sebbene tutti e tre siano stati successivamente rilasciati, le tensioni non si sono mai completamente attenuate. Con accuse reciproche di ingerenza e una crescente diffidenza nelle relazioni bilaterali.​

Cina: manovre militari nello Stretto di Taiwan

Parallelamente a queste tensioni diplomatiche, la Cina ha intensificato le sue attività militari nelle vicinanze di Taiwan, isola che Pechino considera una provincia ribelle e parte inalienabile del suo territorio. Negli ultimi giorni, il ministero della Difesa taiwanese ha riportato la presenza di 27 aerei militari, sei navi da guerra e un aerostato cinesi nello Stretto di Taiwan. Di questi, 20 aerei sono stati rilevati nella Zona di identificazione della difesa aerea (Adiz) dell’isola. ​

Queste manovre sono state interpretate come una risposta alle dichiarazioni del presidente taiwanese Lai Ching-te, che ha definito la Cina una “forza ostile straniera” e ha promesso di contrastare i tentativi di infiltrazione di Pechino. Il ministro della Difesa taiwanese, Wellington Koo, ha condannato le esercitazioni. Accusando la Cina di essere una “piantagrane” che mette in pericolo la pace nella regione.

Strategie e prospettive future

L’intensificazione delle attività militari cinesi intorno a Taiwan rientra in una strategia più ampia di pressione sull’isola. Con l’obiettivo di scoraggiare qualsiasi tentativo di dichiarare l’indipendenza formale. Pechino ha più volte affermato che l’unificazione con Taiwan è inevitabile e ha avvertito che qualsiasi mossa verso l’indipendenza potrebbe portare a un conflitto armato. Le recenti esercitazioni militari sono state descritte dalle autorità cinesi come una “risposta risoluta” alla “connivenza e al sostegno stranieri all’indipendenza di Taiwan” e un “serio avvertimento” alle forze separatiste dell’isola.

In questo contesto, la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione nello Stretto di Taiwan. Le azioni della Cina vengono monitorate attentamente, poiché un’escalation delle tensioni potrebbe avere ripercussioni significative sulla stabilità regionale e globale.

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ultimo aggiornamento: 20 Marzo 2025 12:24

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