Cina, satelliti mostrano lunghe file ai forni crematori

Cina, satelliti mostrano lunghe file ai forni crematori

Il Washington Post ha condotto un’inchiesta per verificare la veridicità dei decessi Covid comunicati dalla Cina.

La situazione Covid in Cina negli ultimi periodi ha registrato soglie da inizio pandemia. Proprio a causa dell’esponenziale aumento del numero dei contagi e dei decessi, numerosi Paesi hanno deciso di introdurre il tampone obbligatorio per i viaggiatori provenienti appunto dalla Cina. 

In questo senso, il Washington Post ha condotto un’inchiesta nella quale ha documentato l’andamento della situazione pandemica in Cina. Rispetto ai dati dichiarati da Pechino, la capitale, la situazione sembra tutt’altra. Il quotidiano statunitense ha reso pubbliche le immagini satellitari che mostrano lunghe file davanti ai crematori delle più grandi città cinesi. 

In questa situazione, i forni crematori sono in funzione 24 ore su 24. Son passati tre anni dal primo caso di polmonite atipica, e ad oggi la situazione in Cina è tornata a peggiorare considerevolmente, dopo un lungo periodo in cui non si stavano riscontrando contagi.  

In questo senso i governi di numerosi Paesi dubitano che il numero dei decessi dichiarati da Pechino corrisponda effettivamente al vero. Dal momento in cui il governo cinese ha deciso di abolire la politica zero-Covid con tolleranza zero, sembra che i casi siano aumentati esponenzialmente. 

L’inchiesta del Washington Post

All’interno dell’inchiesta condotta dal Washington Post, i redattori scrivono: “Le pompe funebri di tutto il Paese hanno registrato un drammatico aumento dell’attività rispetto a pochi mesi fa e allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre i veicoli trasportano le salme e i residenti fanno la fila per far cremare i propri cari”. 

Il quotidiano prosegue: “Per il Partito comunista e il leader Xi Jinping le prove di un numero di morti esponenzialmente più alto di quello dichiarato rappresentano una sfida diretta alla loro narrazione”. L’allarme circa i dati fasulli che arrivano dalla Cina in merito al numero dei contagi, è arrivato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che riferisce che i dati sul Covid dichiarati dalla Cina sarebbero inaffidabili. “Troppo ristretta la definizione data dalla Cina ai decessi legati al Covid. I suoi dati sottorappresentano la portata dell’epidemia“, spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità.