Cina accoglie con favore la decisione della Russia di riconoscere i Talebani e ribadisce che Kabul deve restare parte della comunità.
La decisione della Russia di riconoscere ufficialmente il governo dei Talebani in Afghanistan ha ricevuto il pieno appoggio della Cina, segnando un ulteriore passo nel riassetto geopolitico dell’Asia centrale. Durante una conferenza stampa, la portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha espresso il sostegno di Pechino alla mossa di Mosca, sottolineando l’importanza del dialogo e dell’inclusione.
“Come tradizionale vicino amichevole dell’Afghanistan, la Cina ha sempre creduto che l’Afghanistan non dovesse essere escluso dalla comunità internazionale”, ha dichiarato Mao, aggiungendo che Pechino è pronta a “perseguire una politica estera di amicizia nei confronti del popolo afghano”. Come riportato da ansa.it

Il ritorno dei Talebani e il bisogno di legittimazione
Dopo il ritorno al potere nell’agosto 2021, i Talebani hanno estromesso il governo appoggiato dall’Occidente, instaurando una rigida versione della legge islamica. In parallelo, hanno cercato riconoscimenti ufficiali e sostegno internazionale, nel tentativo di attrarre investimenti e sbloccare i fondi esteri, fondamentali per la ricostruzione di un Paese martoriato da più di quattro decenni di guerra.
Il riconoscimento da parte della Russia – primo Paese a fare questo passo – segna un importante precedente, che potrebbe aprire la strada ad altri attori regionali. Il sostegno della Cina rafforza questa tendenza, proiettando Kabul in una nuova fase di relazioni internazionali, nonostante le riserve diffuse in Occidente.
Una strategia cinese di equilibrio
La posizione cinese riflette una strategia di pragmatismo diplomatico, tesa a stabilizzare l’area e ad evitare vuoti di potere che potrebbero compromettere gli interessi regionali. Pechino, interessata alla sicurezza dei propri confini e alle rotte commerciali legate alla Belt and Road Initiative, vede nell’Afghanistan un partner strategico da non abbandonare.
Accogliendo favorevolmente il riconoscimento russo, la Cina invia un messaggio chiaro: l’inclusione del governo afghano è necessaria per garantire stabilità, cooperazione e sviluppo. Tuttavia, questo non equivale a una convalida automatica delle politiche interne dei Talebani, soprattutto in tema di diritti umani e libertà civili.
Il commento di Pechino rafforza l’idea che un approccio esclusivamente punitivo verso il regime talebano potrebbe rivelarsi controproducente. Al contrario, una diplomazia dell’inclusione potrebbe favorire evoluzioni più equilibrate nel lungo periodo.