Cina-Taiwan: Pechino lancia operazione militare con “munizioni vere”

Cina-Taiwan: Pechino lancia operazione militare con “munizioni vere”

La Cina ha annunciato una nuova esercitazione militare nello Stretto di Taiwan con l’uso di munizioni vere.

Le tensioni tra Cina e Taiwan sono nuovamente salite alle stelle, con Pechino che ha annunciato un’importante esercitazione militare con l’uso di munizioni vere nelle acque dello Stretto di Taiwan. L’annuncio è arrivato dopo una serie di manovre militari su larga scala condotte dalla Cina nella zona, che secondo il governo cinese servivano a lanciare un messaggio di avvertimento ai “separatisti” di Taiwan.

Cina Taiwan

Le nuove esercitazioni cinesi

L’operazione militare, annunciata dalla China Maritime Security Administration di Pingtan, prevede l’uso di munizioni vive il 22 ottobre 2024. La zona in cui avrà luogo l’esercitazione si trova a circa 100 chilometri da Taiwan, lungo la costa orientale della provincia di Fujian, una posizione strategica a breve distanza dall’isola. Le autorità marittime cinesi hanno dichiarato che l’area sarà temporaneamente interdetta alla navigazione per garantire la sicurezza durante le operazioni.

Questa esercitazione segue di poco altre attività militari cinesi, tra cui il passaggio di due navi da guerra, una statunitense e una canadese, attraverso lo Stretto di Taiwan. Il transito delle navi occidentali è stato visto da Pechino come una provocazione. Mentre Stati Uniti e Canada l’hanno definito una dimostrazione della libertà di navigazione. La Cina ha regolarmente risposto a tali eventi con nuove manovre militari, mantenendo alta la tensione geopolitica nella regione.

Il contesto delle tensioni con Taiwan

La Cina considera Taiwan una provincia ribelle che deve ancora essere riunificata al resto del Paese dalla fine della guerra civile cinese nel 1949. Sebbene Pechino preferisca una riunificazione pacifica, ha più volte ribadito che non esclude l’uso della forza se necessario. Gli ultimi eventi militari rientrano in questa strategia di pressione, che mira a scoraggiare qualsiasi tentativo da parte di Taiwan di ottenere l’indipendenza formale.

Il coinvolgimento delle potenze occidentali, in particolare degli Stati Uniti, ha complicato ulteriormente il quadro. Washington ha più volte dichiarato di essere impegnata a difendere la stabilità della regione e a sostenere Taiwan. Pur mantenendo la cosiddetta “ambiguità strategica” sulla questione di un eventuale intervento militare diretto. La situazione nello Stretto di Taiwan continua quindi a essere una delle più delicate al mondo, con implicazioni che vanno ben oltre l’Asia orientale.