Cingolani d’accordo con il Ppe: “Basta propaganda su auto”

Cingolani d’accordo con il Ppe: “Basta propaganda su auto”

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani contro i paesi che chiedono lo stop delle auto.

Roberto Cingolani si è esposto a favore dell’emendamento presentato dal Ppe, il gruppo del centrodestra europeo. “I paesi europei che non producono auto volevano un’uscita anticipata dal motore termico, tanto che gli costa? Il problema della manodopera ce l’abbiamo noi mica loro, ma questo rientra nella normale dinamica politica” ha detto il ministro.

“Il gruppo del Ppe ha proposto invece di non fare l’uscita dei motori termici al 100% nel 2035 ma solo al 90%” una buona idea ragionevole per Cingolani. Inoltre spiega che chi sta “correndo sull’elettrificazione non voglia i carburanti sintetici, che decarbonizzano fino al 90% e sono totalmente compatibili con le pompe di benzina”. Per il ministro della transizione ecologica questi carburanti potrebbero essere la soluzione per la fase di transizione appunto.

Roberto Cingolani

La soluzione è una via di mezzo per la transizione

Per il ministro non bisogna dimenticare l’impatto sociale della transizione che bisogna considerare per evitare crisi. La popolazione ragiona in termini concreti come mostra Cingolani: “Se ho un’auto vecchia e non mi posso comprare un’elettrica o un’ibrida, me la tengo perché non ho i soldi non perché mi piace inquinare!”.

Cingolani insiste dicendo che la transizione green deve essere anche giusta ma ora il problema è la propaganda green, l’eccesso di propaganda per la rivoluzione verde, una sorta di greenwashing di cui tutti – incluse aziende e persone – sono bravi a riempirsi la bocca senza guardare agli aspetti concreti.

Vogliamo veramente raccontare che regaliamo un’auto elettrica a tutti? Quando sappiamo che non abbiamo ancora l’energia elettrica verde per riciclarla e quando sappiamo che con lo stop totale ai motori termici ci renderemmo ancora più dipendenti da quelle batterie che sono costruite in Cina?” si infervora il ministro. Cingolani propone una terza via tra i motori termici e quelli rinnovabili che passa per i carburanti sintetici che però il parlamento Ue non ha approvato.