Cinque deputati chiedono il bonus partita Iva, Di Maio: "Vergognoso"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cinque deputati chiedono il bonus partita Iva. Consigliera di Milano, ‘Mi autodenuncio’

Montecitorio Parlamento

Cinque deputati chiedono il bonus partita Iva, Luigi Di Maio su Facebook: “Vergognoso, indecente. Abbiano il coraggio di uscire allo scoperto”.

Pizzicati i cinque deputati che hanno richiesto il bonus partita Iva scatenando le polemiche che arrivano soprattutto dal Movimento 5 Stelle.

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Montecitorio, cinque deputati chiedono il bonus partita Iva

Il caso è quello dei cinque deputati che hanno chiesto all’Inps il bonus da seicento euro per lavoratori autonomi e Partite Iva (solo in tre lo hanno ricevuto n.d.r.). A segnalare le cinque richieste in questione è stata la Centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inpas. Il caso è stato reso noto da la Repubblica. Semmbra che a norma di legge potessero in effetti presentare la richiesta, considerata quantomeno sconveniente in virtù della propria attività parlamentare, comunque retribuita.

Per motivi legati alla privacy i nomi dei cinque non sono stati diramati, ma i riflettori sono puntati ora sul Presidente della Camera Roberto Fico, chiamato a fare chiarezza.

Chi sono ‘i furbetti’

I ‘furbetti’ di Montecitorio, come sono stati ribattezzati, sarebbero tre leghisti, un 5 Stelle e un deputato di Italia Viva di Matteo Renzi. Anche se da quest’ultimo partito è arrivata la smentita di Ettore Rosato dopo una telefonata con il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.

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Di Maio, “Vergognoso, è davvero indecente”

“Oggi La Repubblica parla di 5 parlamentari, di 5 poveri furbetti che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di avanzare richiesta allo Stato per avere il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva in difficoltà. Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente”, attacca Luigi Di Maio.

“I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore”, aggiunge il Ministro degli Esteri ed ex capo politico del Movimento 5 Stelle.

Di seguito il post condiviso da Luigi Di Maio sulla propria pagina Facebook

Salvini, ‘Sospensione’

Il leader della Lega Matteo Salvini si è allineato a Luigi Di Maio chiedendo la sospensione immediata dei responsabili, che in realtà a norma di legge avrebbero agito nella legalità, legittimamente.

Consigliera di Milano, ‘Preso il bonus’

Nella giornata del 10 agosto emerge il primo nome di una consigliera comunale che ha ammesso di aver percepito il bonus.

Si tratta di Anita Pirovano, che ha deciso di autodenunciarsi.

Mi autodenuncio. Non vivo di politica perché non voglio e non potrei. Non potrei perché ho un mutuo, faccio la spesa, mantengo mia figlia e, addirittura, ogni tanto mi piace uscire e durante le ferie andare in vacanza”.
 

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ultimo aggiornamento: 10 Agosto 2020 18:27

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