Ciriani contro le accuse: “L’Italia salva vite ogni giorno”

Ciriani contro le accuse: “L’Italia salva vite ogni giorno”

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento difende l’Italia dalle accuse della Ong di non aver soccorso i migranti.

Luca Ciriani, ministro di Fratelli d’Italia per i rapporti con il Parlamento in un’intervista al Corriere della Sera respinge le accuse fatte al governo italiano dalla Ong Alarm Phone di non aver soccorso i migranti. Ciriani precisa che il barcone si trovava in acque Sar libiche e sottolinea che “l’Italia sta soccorrendo decine e decine di navi e barconi ogni giorno” ricordando che nell’ultima settimana abbiamo salvato più di un migliaio di persone grazie alla Guardia costiera, Guardia di Finanza e Marina militare.

Mi pare strumentale continuare a puntare il dito verso di noi che, invece, avevamo visto giusto” aggiunge il ministro del partito della premier spiegando che il governo “è impegnato in ogni modo per salvare queste persone, ma è impossibile garantire la sicurezza a tutti. Ciò dimostra che l’Italia non può essere lasciata sola chiedendo appunto un intervento dell‘Europa. Poi Ciriani risponde anche alle critiche arrivate dalle opposizioni sul decreto migranti precisando che il testo può essere sempre migliorato nel suo iter parlamentare.

migranti sui gommoni, naufragio

Il ministro risponde alle accuse strumentali

Propone un approccio costruttivo da parte delle opposizioni, «Anche se dalle prime dichiarazioni mi pare che Elly Schlein abbia un atteggiamento di opposizione pregiudiziale. Vedremo», commenta Ciriani. Sulla questione dei permessi di protezione speciale su cui anche il Quirinale ha espresso i suoi dubbi ha glissato dicendo che si tratta di un tema delicato. “Occorre trovare il discrimine tra la protezione di chi davvero rischia e un ombrello che consenta a tutti di entrare in Italia e restarci”.

Nell’intervista risponde duramente alle provocazioni dicendo. “Se qualcuno pensa che ci sia la volontà colpa o dolo del governo nelle tragedie accadute si assuma la responsabilità di dire qualcosa di fortemente diffamatorio“.