I lividi riscontrati sul corpo della giovane studentessa abusata sessualmente da Ciro Grillo sarebbero compatibili con uno stupro.
Ciro Grillo, il figlio di Beppe Grillo, comico, politico e attore italiano è stato accusato di violenza sessuale nei confronti di una giovane. Secondo quando emerso dalle attività investigative, pare che i lividi riscontrati sul corpo della ragazza siano compatibili con una violenza sessuale.
Il processo per stupro
Durante il 1° giugno scorso si è tenuto il processo per stupro che vede coinvolto Ciro Grillo, il figlio di Beppe. Insieme a lui, coinvolti anche tre dei suoi amici: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.
Stando alla prima testimonianza avvenuta in aula in sede di processo per lo stupro della studentessa italo-norvegese, pare che i lividi sulla vittima siano compatibili sia con uno stupro che in seguito all’attività sportiva. La vicenda si sarebbe svolta il 16 luglio 2019.
Sarebbe questo il parere della dottoressa Vera Gloria Merelli, della clinica Mangiagalli di Milano, che si sta occupando del caso della studentessa insieme ai due colleghi, la ginecologa Marta Castiglioni e la psicologa Laila Micci.
L’equipe di medici visitò la giovane nove giorni dopo i fatti. Nonostante i tre ragazzi abbiano sempre dichiarato che i rapporti sessuali fossero “consenzienti”, secondo la procura di Gregorio Capasso la violenza sarebbe stata perpetuata.
La vittima dello stupro ha riferito: “Oggi finalmente ricomincio a respirare”, dopo aver saputo del rinvio del giudizio. I capi d’accusa contro i quattro imputati sono diversi, secondo la Procura di Tempio Pausania di Sassari.
La Procura ha stabilito che la vittima è stata “Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka” e “costretta ad avere rapporti di gruppo” dai quattro giovani indagati che hanno “approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica”.