Non solo Caivano e Scampia: ecco le città di periferia più degradate in Italia

Non solo Caivano e Scampia: ecco le città di periferia più degradate in Italia

Ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha visitato una di queste realtà: il comune in cui sono state violentate le due cuginette.

Giorgia Meloni ed il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si sono recati insieme a Caivano, la cittadina in Campania in cui sono avvenute le terribili violenze contro le due cuginette di 10 e 12 anni, per toccare con mano una realtà dell’Italia: quella delle periferie in degrado.

Caivano, o la più famosa Scampia, non sono gli unici luoghi del Bel Paese ad essere caratterizzati da povertà e criminalità ma anzi sono in felice compagnia. Restando vicino a Napoli, va anche ricordata Marcianise, località in cui il pugilato cerca di strappare i ragazzi dalla strada.

Risalendo verso il Nord, sulla cartina geografica dello Stivale, troviamo Tor Bella Monaca, comune in cui i ragazzini spacciano droga alla luce del sole, seduti sui muretti. Sostanze stupefacenti che girano anche a San Basilio e nella vicina Tiburtina, per restare nel Lazio.

Non solo Sud

Dando un occhio alle isole ci si imbatte nello Zen di Palermo, quartiere in cui vendere droga può diventare un’occupazione e convince i ragazzi ad abbandonare gli studi. Poco lontano da Catania, poi, si trova Librino, dove sorge il famoso “palazzo di cemento“.

Ma non è solo il Sud a presentare queste realtà. Le periferie di Torino, Milano, Genova e Padova, ad esempio, non sono da meno. A pochi passi dalla Mole Antonelliana sorge Porta Palazzo, nel cui mercato spesso sono stati arrestati degli spacciatori. Vicino alla Madonnina, invece, si trova Quarto Oggiaro, vero e proprio “bronx” del capoluogo lombardo.

Restano da nominare le palazzine di via Anelli, a Padova, dedicate quasi interamente allo spaccio, ed infine Begato: il comune della periferia nord di Genova che un tempo era definito “quartiere dei morti ammazzati“.

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