Lo spettro dei clan sul Giro ’99 e sul doping di Pantani: si riapre l’inchiesta

Lo spettro dei clan sul Giro ’99 e sul doping di Pantani: si riapre l’inchiesta

La Procura di Trento riapre l’inchiesta sul Giro d’Italia del 1999 e il caso di doping di Marco Pantani. La testimonianza di Vallanzasca.

La Procura di Trento ha riaperto l’indagine sul Giro d’Italia del 1999, con l’obiettivo di far luce sul coinvolgimento della camorra nella squalifica di Marco Pantani.

L’ipotesi è che un giro di scommesse clandestine orchestrato dai clan camorristici abbia influenzato l’esclusione del Pirata, gettando ombre sulla sua leggendaria carriera. La pm, incaricata del caso, ha già interrogato Renato Vallanzasca, noto criminale italiano, che avrebbe fornito informazioni cruciali.

Marco Pantani

Il contesto del 1999

Era il 5 giugno 1999 quando Marco Pantani, in quel momento in maglia rosa e con un vantaggio rassicurante, fu escluso dalla competizione a causa di un valore di ematocrito superiore al limite consentito. Questo evento, verificatosi alla penultima tappa del Giro, segnò l’inizio del declino della carriera del ciclista.

La coincidenza tra i risultati dei test anti-doping e le scommesse clandestine sulla sua sconfitta ha suscitato sospetti di manipolazione.

Le controanalisi effettuate successivamente in laboratori accreditati mostrarono valori di ematocrito differenti, alimentando ulteriormente i dubbi sulla correttezza dei test originali.

La Commissione parlamentare antimafia, in passato, aveva già sollevato l’ipotesi di un sabotaggio orchestrato dai clan camorristici per garantire la sconfitta di Pantani, confermando le preoccupazioni della famiglia del ciclista.

Le dichiarazioni di Vallanzasca e nuove prove

Renato Vallanzasca, durante un interrogatorio, ha rivelato di essere stato avvertito da un detenuto che Pantani non avrebbe vinto il Giro, suggerendogli di puntare contro il Pirata.

Queste informazioni, già segnalate alla Procura di Forlì nel 2014, hanno ora trovato nuova rilevanza grazie all’indagine trentina. Il pm aveva riferito che un clan camorristico avrebbe minacciato un medico per alterare i test di Pantani, corroborando l’ipotesi di un complotto.

La riapertura del caso da parte della Procura di Trento mira a chiarire le circostanze della squalifica di Pantani e a fare luce sui presunti legami tra la camorra e le scommesse clandestine.

La pm prevede di ascoltare almeno una decina di persone informate sui fatti nelle prossime settimane, per raccogliere ulteriori elementi che possano confermare o smentire l’ipotesi di sabotaggio.

Il senatore M5s, coordinatore del Comitato preposto della Commissione Antimafia, ha dichiarato che le verità fornite fino ad ora non sono soddisfacenti.

Le lacune nei protocolli e la mancanza di sigillatura delle provette sollevano ulteriori interrogativi sulla regolarità dei test anti-doping. La nuova inchiesta si propone di fornire finalmente chiarezza su una delle vicende più controverse della storia del ciclismo italiano.

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