Clochard ucciso di botte: fermati due 16enni

Clochard ucciso di botte: fermati due 16enni

L’uomo è stato ucciso di botte mentre dormiva su una panchina a Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli.

Si chiamava Friederick Akwasi Adofo il 40enne ghanese senza fissa dimora, morto dopo essere stato pestato in strada, due giorni fa. Il clochard stava dormendo su una panchina in via Principe di Piemonte a Pomigliano d’Arco, quando è stato ucciso di botte.

Polizia locale

L’aggressione

L’aggressione è avvenuta nella notte tra il 19 e il 20 giugno, quando Friederick Akwasi Adofo è stato vittima di un pestaggio fatale. L’uomo ha cercato di difendersi dall’aggressione, da parte di due minorenni, che subito dopo si sono rifugiati nel cortile di un palazzo vicino.

Il 40enne è stato soccorso e trasportato nell’ospedale di Nola. Nonostante tutti gli sforzi dei medici, l’uomo è deceduto poco dopo per le gravi ferite provocate dalle percosse subite.

I carabinieri di Castello di Cisterna, hanno eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla procura presso il tribunale per i due 16enni di Napoli, accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà.

Chi era Friederick Akwasi Adofo?

Friederick aveva vissuto già una vita travagliata fino a quel tragico momento. Giunto in Italia attraversando prima il deserto del Sahara e poi il Mediterraneo su un barcone, il 40enne sarebbe stato chiuso anche nei lager libici.

Riuscì a conseguire il diploma di scuola media, e chi lo conosceva lo descriveva come una persona gentile e cordiale. “Sabato, come ogni volta che andavo a fare la spesa li, gli ho comprato il solito panino col prosciutto cotto e la pepsi e come sempre ringraziava” ha raccontato una donna.

Le testimonianze dei pestaggi passati

Parlando al deputato Francesco Emilio Borrelli, la donna aveva spiegato che già in un’altra occasione il clochard sarebbe stato picchiato da alcuni minorenni che “continuano indisturbati a compiere gesti criminali” ed “ebbe i punti in testa”.

Sulla panchina dove era solito sostare l’uomo qualcuno ha lasciato una lettera anonima. “È successo già altre volte e nessuno di noi ha mai fatto qualcosa perché non arrivasse il peggio. Purtroppo il peggio è arrivato. Perdonaci se puoi”, si legge.