Colloqui a Doha, Netanyahu chiede la liberazione di 33 ostaggi vivi

Colloqui a Doha, Netanyahu chiede la liberazione di 33 ostaggi vivi

Netanyahu spinge per il rilascio di 33 ostaggi a Doha, ma l’assenza di Hamas e le tensioni con l’Iran complicano le negoziazioni.

I colloqui di oggi a Doha rappresentano un momento decisivo nella complessa crisi israelo-palestinese. Con le tensioni a Gaza ai massimi livelli e una delegazione israeliana guidata da Benyamin Netanyahu in cerca di un accordo immediato, la posta in gioco è altissima. La richiesta di Netanyahu per il rilascio immediato di 33 ostaggi vivi, la posizione ambigua di Hamas e il ruolo nascosto dell’Iran rendono questo trading una delle più delicate degli ultimi anni. Il futuro della stabilità regionale potrebbe dipendere dall’esito di queste trattative cruciali.

Netanyahu chiede il rilascio di 33 ostaggi vivi

Oggi si terranno a Doha colloqui cruciali, con la partecipazione di una delegazione israeliana che ha ricevuto un chiaro mandato dal Primo Ministro Benyamin Netanyahu. Durante una riunione speciale tenutasi mercoledì pomeriggio, Netanyahu ha insistito sulla liberazione immediata di 33 ostaggi vivi, rifiutando categoricamente ogni ipotesi di scambio con corpi di vittime, come suggerito da alcune indiscrezioni. La squadra negoziale, composta dai capi del Mossad e dello Shin Bet, David Barnea e Ronen Bar, e dal responsabile dei rapiti dell’IDF, Nitzan Alon, si è già diretta verso la capitale.

L’assenza di Hamas e il ruolo dell’Iran

Mentre i colloqui procedono, Hamas ha confermato la sua assenza ufficiale dal summit di Doha, complicando ulteriormente la situazione. Nonostante ciò, la posizione del leader politico di Hamas, Yahya Sinwar, rimane ambigua: da una parte minaccia di non partecipare, a meno che Israele non sospenda le operazioni militari, dall’altra fa riferimento a proposte precedenti avanzate dagli Stati Uniti. L’Iran, pur dichiarando la sua non partecipazione, resta un attore chiave, con molteplici osservatori che dubitano della sua completa estraneità.

Massima tensione a Gaza

Sul fronte militare, l’esercito israeliano sembra aver raggiunto il limite delle sue capacità offensive a Gaza. Secondo fonti americane, citate dal New York Times, ulteriori attacchi rischierebbero di aumentare inutilmente le vittime civili senza eliminare la minaccia rappresentata da Hamas. Mentre la situazione sul campo si intensifica, a Doha, la delegazione israeliana porta con sé un messaggio chiaro: ulteriori ritardi potrebbero mettere a rischio la vita degli ostaggi, un avvertimento che potrebbe influenzare in modo decisivo l’esito del colloquio.

Argomenti