“Colpita al viso con una lametta”: detenuto sfregia la moglie in carcere

“Colpita al viso con una lametta”: detenuto sfregia la moglie in carcere

L’ultima grave aggressione in un carcere a Trento: un marito detenuto ha sfregiata la moglie durante un colloquio.

Un episodio inquietante si è verificato nel carcere di Spini di Gardolo a Trento, dove una donna di 40 anni è stata brutalmente aggredita dal marito detenuto durante l’ora dei colloqui.

Il fatto, come riportato da Fanpage.it, è avvenuto martedì scorso in una saletta riservata agli incontri, segnando un duro momento di violenza.

Aggredisce la moglie in carcere: cosa è successo a Trento

Il detenuto, è un cittadino tunisino di 40 anni, già noto alle autorità per precedenti aggressioni. Durante un incontro, ha colpito la moglie utilizzando una lametta nascosta, presa da un rasoio usa e getta.

Inizialmente, il colloquio tra i due procedeva senza apparenti segnali di tensione, fino a quando l’uomo ha improvvisamente estratto l’oggetto tagliente, ferendo la donna al viso e tentando di colpirla alla gola.

Gli agenti di polizia penitenziaria presenti sono intervenuti prontamente, bloccando l’aggressore e prevenendo ulteriori danni.

La vittima è stata trasportata all’ospedale Santa Chiara di Trento; fortunatamente, le sue ferite non sono risultate gravi.

I precedenti dell’uomo

Questo attacco rappresenta non solo un atto di violenza isolato ma anche la continuazione di un inquietante modus comportamentale da parte del detenuto.

Quest’ultimo era già stato condannato per aver aggredito la stessa vittima in passato. Circa un anno fa, l’uomo aveva infatti colpito la moglie al viso e al collo con un coltello, un’aggressione che aveva comportato una prognosi di 41 giorni per la donna.

Nonostante non si fosse costituita parte civile nel processo precedente, questa nuova aggressione potrebbe ora portare a conseguenze legali più severe per il marito.

Infatti, l’uomo è ora accusato di tentato omicidio vista la natura premeditata e la pericolosità dell’atto. Questo non è l’unico episodio di violenza registrato recentemente nel carcere trentino.

Due mesi fa, un altro detenuto, questa volta italiano e con problemi psichiatrici noti, ha aggredito un agente di polizia penitenziaria.