L’ex presidente dello Stato africano che ha subito il golpe ha scritto ad un giornale americano per chiedere aiuto.
Si è parlato molto negli ultimi giorni del colpo di stato che ha rovesciato il governo del Niger. Al golpe, peraltro, potrebbe aver contribuito anche Vladimir Putin e la famosa milizia della Wagner. L’ex presidente Mohamed Bazoum è attualmente ostaggio dei militari nel palazzo della capitale Niamey ma è comunque riuscito ad inviare una lettera al Washington Post in cui ha raccontato cosa stia succedendo nel Paese africano.
“Il colpo di stato – scrive l’ex presidente – lanciato contro il mio governo da una fazione dell’esercito il 26 luglio non ha alcuna giustificazione e potrebbe avere conseguenze devastanti per il nostro paese, la nostra regione e il mondo intero“.
“Scrivo come ostaggio”
“Scrivo questo come ostaggio“, ha dichiarato l’ex presidente. “Il Niger è sotto attacco da parte di una giunta militare che sta cercando di rovesciare la nostra democrazia, e io sono solo uno delle centinaia di cittadini che sono stati arbitrariamente e illegalmente imprigionati“.
“I golpisti – conclude Bazoum – affermano falsamente di aver agito per proteggere la sicurezza del Niger. Affermano che la nostra guerra contro i terroristi jihadisti sta fallendo e che il mio governo economico e sociale, comprese le partnership con gli Stati Uniti e l’Europa, ha danneggiato il nostro Paese“.