Sebastiano Visintin a Quarto Grado racconta il trauma vissuto dopo la morte di Liliana Resinovich, i vuoti di memoria e le pesanti accuse.
Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, ha raccontato nel corso della trasmissione Quarto Grado i momenti difficili vissuti dopo la tragica morte della moglie, trovata senza vita in un boschetto di Trieste.
Caso Liliana Resinovich: le dichiarazioni di Sebastiano Visintin
Sebastiano Visintin ha condiviso con il pubblico i problemi di memoria e il senso di smarrimento che lo hanno accompagnato nei mesi successivi al decesso: “Ero disperato, terrorizzato, non mi ricordavo più niente”.
A testimoniare il suo stato emotivo, Sebastiano Visintin ha parlato dei promemoria scritti sulle porte di casa per ricordarsi di compiere azioni quotidiane: “Dimostra quanto fossi nel panico: io uscivo senza chiavi, era un casino”. L’uomo ha poi ammesso di avere ricordi frammentati di quel periodo: “Sia del primo mese che del secondo ho dei flash. A volte mi vengono, a volte no, non so spiegarti”.
Il rapporto con Claudio Sterpin e le accuse
Nel corso della puntata, si è discusso della presunta relazione tra Liliana e Claudio Sterpin. Sebastiano ha negato di essere stato a conoscenza della situazione: “Io non sapevo della relazione clandestina fra di loro e non lo sapeva nessuno”.
Sterpin, invece, ha insinuato che il ritrovamento del corpo di Liliana fosse necessario affinché Sebastiano potesse accedere alla pensione di reversibilità. A queste accuse, Sebastiano ha risposto: “Non dico quanto prendo, io devo pagare l’affitto, vivo con questa pensione. Per fortuna mi aiuto un po’ con i coltelli. È una lauta pensione? 3 o 5 mila euro è lauta, io prendo molto ma molto di meno”.
La morte di Liliana Resinovich rimane un mistero, e il racconto di Sebastiano Visintin evidenzia il peso del dolore e delle accuse che lo hanno travolto. Mentre le indagini continuano, la verità su questa tragica vicenda sembra ancora lontana.
Qua il video completo del servizio di Quarto Grado.