La morte di Alvaro Vitali ha scosso il mondo dello spettacolo: l’amico Claudio Di Napoli, regista, ha spiegato cosa sia accaduto davvero.
Il mondo dello spettacolo con particolare riferimento al cinema italiano è ancora piuttosto scosso per la morte di Alvaro Vitali, il mitico Pierino. Un decesso improvviso a 75 anni che nessuno poteva aspettarsi. A parlare di come sia deceduto l’attore è stato il suo amico e regista Claudio Di Napoli che ha rilasciato una interessante intervista a Fanpage.

Alvaro Vitali: come stava prima della morte
Nel corso dell’intervista a Fanpage da parte di Claudio Di Napoli è stato possibile ricostruire gli ultimi mesi di vita di Alvaro Vitali. Secondo le parole dell’amico regista, l’uomo stava soffrendo parecchio per la situazione legata al rapporto con Stefania Corona, ormai da qualche tempo sua ex come lei stessa aveva apertamente dichiarato in tv.
“Era molto triste. La situazione sentimentale che stava vivendo lo aveva profondamente provato. Soffriva come un cane abbandonato sull’autostrada”, ha detto Di Napoli. “Lo andavo a trovare tutte le sere in ospedale. Restavo con lui per un paio d’ore e lo vedevo piangere, stare male”.
Secondo il racconto di Di Napoli una volta uscito dall’ospedale, Vitali “sarebbe tornato nella casa che condivideva con la moglie, Stefania Corona. Già da un paio di mesi viveva lì, insieme a lei e al suo nuovo compagno. Una situazione complicata”.
Cosa è successo davvero il giorno del decesso
L’amico di Vitali ha poi raccontato l’ultimo giorno di vita di Vitali. “Voleva tornare a casa, non ne poteva più dell’ospedale. Ogni giorno mi ripeteva: ‘Domani mi inca*** e firmo’ (per le dimissioni ndr). E alla fine lo ha fatto davvero”.
Dal racconto un amico in comune, Manolo, lo è andato a prendere in ospedale: “[…] È stato Manolo, un nostro amico che da qualche tempo gli faceva da assistente, ad andarlo a prendere. Lo ha portato a pranzo a Fiumicino, poi dal barbiere e infine a casa. Purtroppo, non è nemmeno riuscito ad arrivarci: dopo aver salito i primi tre gradini, si è sentito male e si è accasciato. L’ambulanza è arrivata subito, ma non c’è stato nulla da fare. È morto tra le braccia di Manolo”.