L’Unione europea non vuole rischiare. In caso di attacco nucleare, si vuole evitare di ripetere l’emergenza causata dalla pandemia.
Memori del caos legato all’inizio del Covid, i vari stati dell’Unione europea stanno preparando uno sforzo congiunto al fine di arginare ogni possibile conseguenza di un attacco nucleare da parte della Russia o di qualche altro Paese che potrebbe essere coinvolto nel conflitto in corso. La guerra è alle porte dell’Unione, e si vuole evitare un problema più grande di quello attuale. Pillole di iodio, tute anti-nucleare e farmaci: questo il piano dell’Unione per arginare il possibile disastro nucleare.
“La Commissione sta lavorando per assicurarsi di migliorare la preparazione nell’area delle minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari“. Questo il commento di una fonte della Commissione europea al Financial Times. Il lavoro congiunto per evitare un dramma dovuto ad una guerra nucleare è partito già prima della guerra in Ucraina. E non è solo il caso del nucleare: parliamo di ogni possibile emergenza sanitaria di carattere europeo. La nuova Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera) è stata infatti lanciata nel settembre del 2021.
Quali sono le richieste dei parlamentari?
I parlamentari dell’Unione vogliono che Hera si muova più rapidamente al fine di stare al passo con la guerra in Ucraina. Véronique Trillet-Lenoir, deputata di En Marche, il partito del presidente francese Macron, ha detto quanto segue in merito a quest’argomento. “Dobbiamo trarre forti lezioni dal Covid. Abbiamo bisogno di misure specifiche per i siti nucleari. Non siamo pronti. Non abbiamo le scorte”. Trillet-Lenoir ha inoltre aggiunto: “Abbiamo una minaccia nucleare da un pazzo al Cremlino”, e “abbiamo bisogno di una scorta europea e di avere un sistema di allerta e monitoraggio. Dobbiamo fare delle simulazioni per essere pronti”. Questo il commento della deputata.
Hera, stando al Financial Times, “attiverà finanziamenti e avvierà meccanismi per il monitoraggio, lo sviluppo mirato, l’approvvigionamento e l’acquisto di contromisure mediche e materie prime. Dispone inoltre di impianti di produzione pronti a soddisfare la domanda di farmaci“. Non si sa ancora quali medicinali e quali dispositivi di protezione sono attualmente al vaglio di Bruxelles, eppure tute anti-radiazioni e pillole di iodio sono sicuramente tra questi.