Siete lavoratori e volete sapere se è possibile detrarre le spese relative al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori? Ora vediamo come fare
Tra gli oneri che danno diritto alla deduzione del reddito complessivo ai fini IRPEF, vi sono anche tutti quelli relativi ai contributi previdenziali e assistenziali, versati per la forma pensionistica obbligatoria di appartenenza in ottemperanza alle disposizioni di legge. Quindi contributi obbligatori.
DOVE VANNO INSERITI E QUALI SONO INSERIBILI?
Questi contributi obbligatori devono essere indicati nel Quadro E del modello 73o, o nel Quadro RP del modello Unico. Sono deducibili dal reddito tutti i contributi previdenziali obbligatori per legge, ovvero: i contributi previdenziali che artigiani e commercianti devono versare; i contributi Enasarco a carico di agenti e rappresentanti; i contributi soggettivi dovute alle Casse di previdenza delle professioni, i contributi pensionistici versati da lavoratori dipendente che ricoprono una funzione pubblica.
COME FUNZIONA LA DEDUCIBILITÀ?
Sul rigo E21, dello stesso Quadro E, è necessario inserire l’importo dei contributi previdenziali e assistenziali obbligatori, ma anche nel caso di quelli volontari, versati all’ente pensionistico di appartenenza. Questi saranno deducibili senza alcuna limitazione sull’importo, e non solo. Sì perché la deduzione è riconosciuta anche se il contribuente effettua un versamento per conto di familiari a carico dal punto di vista fiscale, come ad esempio il riscatto degli anni di laurea del figlio ancora a carico del genitore.
NEL CASO IN CUI SIETE VOI A PAGARE I CONTRIBUTI?
Nel caso in cui questi contributi fossero corrisposti per altri soggetti, se è prevista da legge l’esercizio del diritto di rivalsa la deduzione spetta alla persona per conto della quale questi contributi sono stati versati. Quindi è sempre il collaboratore, nel caso in cui sussista il diritto di rivalsa, a poter detrarre i contributi.
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