Come pagare meno tasse: ecco il Paese dove trasferirsi in Europa

Come pagare meno tasse: ecco il Paese dove trasferirsi in Europa

Vuoi sapere dove trasferirsi per pagare meno tasse? Il Portogallo offre 10 anni di agevolazioni fiscali ai giovani under 36.

Dove trasferirsi per pagare meno tasse? Negli ultimi anni, il Portogallo si distingue tra i paesi europei per una nuova misura fiscale rivolta ai giovani lavoratori.

La Finanziaria 2025 offre agevolazioni fiscali per 10 anni a chi si trasferisce nel Paese, rendendolo una delle mete più attraenti per chi desidera ridurre il carico fiscale.

Il Portogallo e le esenzione fiscali per gli under 36

Con la nuova proposta di legge, il governo portoghese punta a incentivare i giovani, sia locali che stranieri, per rivitalizzare il mercato del lavoro e trattenere le nuove generazioni.

La Finanziaria 2025, come riportato da Qui Finanza, introduce un regime di esenzioni fiscali per i lavoratori fino a 35 anni che non abbiano mai dichiarato redditi in Portogallo.

Questi benefici sono pensati non solo per chi proviene dall’estero, ma anche per i “cervelli in fuga” che scelgono di tornare nel loro Paese d’origine.

La proposta prevede un’esenzione del 100% dalle tasse sul reddito per il primo anno di attività, seguita da riduzioni graduali negli anni successivi.

Dal secondo al quarto anno, l’esenzione scende al 75%, tranne per chi guadagna fino a 1.100 euro lordi, che continuerà a beneficiare della completa esenzione. Successivamente, l’agevolazione passa al 50% dal quinto al settimo anno e al 25% dall’ottavo al decimo anno.

Questa misura intende rendere il Portogallo una destinazione attraente per i giovani professionisti, soprattutto in confronto a Paesi come Francia e Germania, dove la pressione fiscale è più elevata.

La competizione fiscale fra Paesi europei

Il Portogallo non è nuovo a politiche fiscali che puntano a far crescere il numero dei residenti. In passato, il Paese aveva già introdotto regimi agevolati per i pensionati stranieri, attirando un numero considerevole di residenti dall’Europa settentrionali.

Tuttavia, con gli affitti in aumento e gli stipendi stagnanti, la sostenibilità di quella politica ha iniziato a mostrare dei limiti, spingendo il governo a cambiare strategia e rivolgere l’attenzione ai giovani lavoratori.

La nuova proposta fiscale sembra essere una risposta diretta alla concorrenza di altri Paesi europei, che da anni cercano di attrarre forza lavoro qualificata attraverso incentivi fiscali.

La Spagna, ad esempio, ha recentemente rivisitato il suo regime per i lavoratori stranieri, e anche l’Italia ha introdotto esenzioni fiscali per chi si trasferisce nel Paese e inizia una nuova attività.