Siti bloccati dalla GDPR? Nessun problema! Ecco come raggiungerli

Siti bloccati dalla GDPR? Nessun problema! Ecco come raggiungerli

Come raggiungere i siti bloccati in Europa a causa del GDPR, la nuova norma europea sulla Privacy che ha scoraggiato molte aziende straniere.

La lista dei siti bloccati in Italia non è mai stata particolarmente lunga, ma le cose sono un po’ cambiate con l’entrata in vigore della GDPR, la nuova legge europea sul trattamento dei dati personali. Per la cronaca, è anche il motivo per cui a maggio 2018 siamo stati inondati di messaggi delle aziende e dei servizi, che ci avvisavano delle loro norme sulla privacy.

Tuttavia il nuovo regolamento è così complesso che alcune aziende statunitensi e in generale del resto del mondo hanno preferito chiudere bottega in Europa. Questo significa una cosa molto semplice: siti bloccati in Europa e impossibilità di accedere ai servizi. In attesa che qualcuno faccia in modo che la legge sia davvero applicabile, vediamo cosa fare.

Sbloccare siti bloccati, una questione di geografia

Ma come fanno i diversi siti a sapere che siamo cittadini europei? In realtà non lo sanno, ma utilizzando il nostro indirizzo IP possono sapere da dove siamo collegati. L’indirizzo IP infatti è un “numero” che viene assegnato al nostro computer o dispositivo quando usiamo Internet. Ciascun provider ha i propri, il che permette di risalire facilmente alla nazione di origine.

Per fortuna, la tecnologia ci viene in aiuto. Infatti, grazie a una tecnologia chiamata VPN (Virtual Private Network), è relativamente semplice camuffare la nostra provenienza. Una tecnica che, nelle forme più estreme, viene usata anche da dissidenti politici, membri delle resistenze, oppositori e in generale dai gruppi che hanno a che fare con governi di paesi dittatoriali o assolutisiti. Per fortuna può essere usata anche per scopi più frivoli, come la navigazione anonima. Oppure, da qualche tempo, per leggere un semplice quotidiano statunitense. Ecco come fare.

Accedere a siti bloccati rapidamente

Come abbiamo visto, le tecniche per accedere a siti bloccati rapidamente sono molto simili a quelle per navigare anonimi. Il modo più agile in assoluto è quello di scaricare e installare il browser Opera che include già tutto quello che ci serve. Prima di tutto apriamo il browser e, usando il menu che si raggiunge facendo clic sulla O in alto a sinistra, scegliamo Nuova Finestra riservata.

Una volta aperta la finestra riservata, facciamo clic sul tasto VPN, accendiamola e nella posizione virtuale scegliamo qualcosa di diverso da Europa, per esempio Americhe. In questo modo potremo accedere ai siti bloccati in men che non si dica.

Come aprire siti bloccati con Chrome e i browser basati su Chromium

La soluzione più radicale al problema sarebbe quella di installare un programma che dirotti tutti dati da e verso il nostro computer. Esistono anche soluzioni rapide ed efficaci, ma tipicamente quelle valide sono a pagamento. Quasi tutte però offrono la possibilità di accedere gratuitamente “a cosumo”, cioè per una quantità massima di dati al mese. Per la verità questa soglia gratuita non è altissima, ma se ci serve solo per consultare qualche sito può essere sufficiente.

Il modo più rapido per farlo usando Chrome (o i browser basati sulla stessa tecnologia) è quello di usare le estensioni che molti servizi di VPN mettono a disposizione. Ne abbiamo prese in considerazione due, ma l’offerta si fa ogni giorno più ampia.

Accedere ai siti bloccati con TunnelBear

Forse al momento è il servizio di VPN più famoso del mondo. Dopo aver installato l’estensione dobbiamo creare un account gratuito (ci viene chiesta solo la mail e una password). L’estensione è così semplice che praticamente si spiega da sola: facciamo clic sull’icona per accendere o spegnere la VPN e facciamo clic sulla nazione per scegliere la nostra posizione fittizia. Il servizio è impostato su United States come impostazione predefinita. Per i nostri scopi, non serve nemmeno modificarla.

Come aprire i siti bloccati con Hola

La rete Hola funziona in modo leggermente diverso. La versione gratuita infatti non ha limiti, ma dobbiamo permettere il transito dei dati dalla nostra connessione. In altre parole, per usare questa VPN gratis, dobbiamo condividere in modo anonimo la nostra connessione a Internet. Inoltre la versione gratuita ha qualche limite, per esempio il blocco dei motori di ricerca stranieri.  In alternativa, possiamo diventare utenti Premium e non partecipare alla condivisione, ma usarla come una normale VPN.
Anche il meccanismo è un po’ diverso, ma sempre molto intuitivo. In questo caso infatti dobbiamo prima raggiungere il sito bloccato, poi attivare l’estensione, scegliendo una posizione geografica.

In attesa della soluzione, i siti bloccati si raggiungono dall’estero

Chi preferisce le soluzioni più underground, può utilizzare anche Tor Browser, uno degli strumenti più utilizzati nel mondo dell’informazione clandestina, che permette anche l’accesso al Dark Web. In ogni caso, appena la nostra connessione non risulterà più provenire dall’Europa, la nostra connessione a Internet tornerà a essere “libera”. Con buona pace di chi si preoccupa solo della burocrazia, creando regole come GDPR che complicano troppo le cose.

Il Chicago Tribune, uno dei siti bloccati a causa della GDPR, raggiunto grazie a una VPN

Fonte foto copertina: pexels.com/photo/abstract-barbed-wire-black-white-black-and-white-274886/