Da Nord a Sud la maggior parte dei commercianti si sta ribellando all’obbligo di accettare pagamenti elettronici.
I commercianti da ieri hanno l’obbligo di accettare pagamenti elettronici e chi non consente di pagare con carta e bancomat rischia di essere sanzionato. Ma i commercianti si ribellano e chiedono al governo di ridurre le commissioni e i costi che derivano dal pagamento elettronico con il Pos. Le multe previste per i commercianti sono di 30 euro + il 4% del valore della transazione.
Da Torino a Napoli, i commercianti sono furiosi e diventano tutti No Pos. “Un limone per trenta centesimi e voleva pure pagare con il bancomat. E’ follia” dice un commerciante di Porta Palazzo a La Stampa. Per alcuni è meglio pagare la multa piuttosto che la commissione del Pos. “Per utilizzare il bancomat, la spesa dev’essere almeno superiore ai cinque euro. Mi conviene prendere una multa che pagare ogni volta le commissioni” dice un commerciante ambulante.
La rivolta dei commercianti da nord a sud contro il pos
Stesso scenario tra i vichi di Napoli dove le scuse per non utilizzare il Pos sono le più variegate. “Che ci posso are io se la banca non me l’ha ancora spedito?” dice un barista. Altri hanno paura di usarlo, inventano che solo il titolare può usarlo e c’è chi non se la sente di far danni. C’è chi invece inventa falsi accordi con la banca che gli vieta di fare transazioni troppo basse. “Me lo vieta la banca, ve lo giuro” e pur di non accettare il pagamento regala l’acquisto con un “poi me lo pagate domani”. “Esistono i No Vax? Beh, io sono no Pos, per un euro non accetto carte. Voglio vedere se mi fanno la multa di 30 euro!” dice un altro commerciante di Napoli.
La nuova norma per pagamenti elettronici vale per i professionisti quindi anche avvocati, medici, notai. L’obiettivo della norma è combattere l’evasione fiscale e avere una tracciabilità delle transazioni. Ma le proteste sulle commissioni sono in aumento in tutta Italia.