Arcuri: “Per la scuola serviranno 10 milioni di mascherine al giorno. Immuni non ha raggiunto il target previsto”

Arcuri: “Per la scuola serviranno 10 milioni di mascherine al giorno. Immuni non ha raggiunto il target previsto”

Il commissario Arcuri sulla scuola: “Servono 10 milioni di mascherine al giorno”.

ROMA – Dopo la nomina arrivata con il decreto semplificazioni, il commissario Arcuri si è messo subito al lavoro per garantire una ripartenza in sicurezza della scuola. “Servono dieci milioni di mascherine al giorno“, ha detto l’amministratore delegato di Invitalia nel corso di un evento organizzato dal Centro Studi Americani a Roma.

Temo l’arrivo di una seconda ondata – ha aggiunto Arcuri citato da Agianche se penso che sarà molto difficile ricadere nel dramma di marzo. Ci sarà capacità di gestirla meglio. L’emergenza non è finita, lo sarà quando si potrà somministrare il vaccino nel mondo“.

I nuovi cluster

Il commissario si è soffermato anche sui nuovi cluster: “La situazione nei prossimi mesi potrebbe diventare più problematica. Dobbiamo continuare ad essere in grado di riconoscere i positivi e trattarli in modo tempestivo per cercare di non ricadere nel dramma di marzo“.

Stiamo combattendo – ha aggiunto Arcuri – un nemico invisibile anche se, rispetto a prima, parzialmente conosciuto. I focolai resteranno fino al vaccino, in queste settimane abbiamo notato la capacità del nostro Paese di riconoscere la presenza del virus e di isolarla. Se i cluster si moltiplicassero, allora, vuol dire che c’è un problema, e anche se non come a marzo, sarebbe comunque una situazione più complicata di quella attuale. Per questo non bisogna rilassarci troppo“.

App Immuni

Passaggio anche sull’app Immuni: “Per ora non ha raggiunto il target che ci siamo prefissati all’inizio. La campagna di comunicazione continua ad esserci. Non siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo per la fase del ciclo dell’epidemia che stiamo vivendo, che trova una qualche forma comprensibile ma non condivisibile di rilassamento generale“.

Il tracciamento, però, potrebbe essere molto utile in autunno visto che molti esperti ipotizzano un ritorno dell’epidemia quasi ai livelli di marzo.