Trump era a conoscenza dei piani del 6 gennaio 2021

Trump era a conoscenza dei piani del 6 gennaio 2021

La commissione d’inchiesta per i fatti del 6 gennaio 2021 portano alla responsabilità dell’ex presidente Usa.

La prima audizione della commissione d’inchiesta che indaga sull’assalto di Capitol Hill il 6 gennaio 2021 si è conclusa con la tesi che Trump sapeva cosa sarebbe successo quel giorno. L’inchiesta non ha valore penale ma soltanto politico e influirà sulla prossima candidatura dell’ex presidente repubblicano. La commissione è composta da sette democratici e due repubblicani ostili a Trump.

Questi hanno dichiarato che l’attacco al Congresso degli Stati Uniti non è stata solo una manifestazione di protesta. Ma era parte di un piano per ribaltare le elezioni presidenziali del 2020 che hanno portato Joe Biden alla Casa Bianca. Tra i testimoni della commissione di inchiesta anche la figlia di Trump Ivanka che sapeva esattamente che non c’era traccia di brogli elettorali.

Anche Meadows, capo di gabinetto di Trump sapeva che non c’erano prove di brogli elettorali. Ma ha comunque aiutato l’ex presidente a tentare di sovvertire il risultato. Gli stessi repubblicani e personaggi vicino a Trump hanno testimoniato e raccontato i retroscena del 6 gennaio 2021. Da quanto emerge l’assalto al Congresso non fu un evento spontaneo. Secondo molti, Trump era al centro di questo attacco e fu “l’ultimo disperato tentativo di fermare il trasferimento di potere”.

Manifestazione Trump

Trump ha incoraggiato i manifestanti per sovvertire il risultato elettorale

Il presidente della commissione, il democratico Thompson ha dichiarato che “Nel 1814 il Campidoglio è stato assalito da una forza straniera, mentre il 6 gennaio è stato assalito da nemici interni, su incoraggiamento di Donald Trump”.

Secondo il New York Times questa commissione d’inchiesta e ciò che ne emergerà non avrà comunque il potere di influenzare gli elettori e fargli cambiare idea sull’attacco al Congresso. «In una società e in un panorama mediatico sempre più polarizzati, gran parte degli americani ha già deciso cosa pensa dell’attacco al Congresso, e ascolta soltanto quelli che condividono la sua posizione».

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