Aumentano i rischi di sicurezza per gli aerei realizzati dalla Russia con pezzi di ricambio procurati al mercato nero.
Nonostante le difficoltà accusate dalle sanzioni imposte dall’Occidente, la Russia è riuscita ad approvvigionarsi efficientemente di un gran numero di pezzi di ricambio per far volare i loro aerei in tutto il Paese. A destare qualche sospetto sono state le richieste di alcune società fantasma degli Emirati Arabi Uniti.
Sebbene le destinazioni internazionali servite dalle compagnie aeree russe siano calate drasticamente a causa dei divieti di volo, il trasporto aereo all’interno della Russia continua a cavarsela. A febbraio, il numero di posti-chilometri volati all’interno del Paese, ma allo stesso tempo il numero di passeggeri domestici è aumentato di circa 50mila unità.
Un approvvigionamento “a nero”
Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il distributore di ricambi per aeromobili della Florida, Ga Telesis, ha ricevuto parecchie richieste da parte di alcune società fantasma provenienti dagli Emirati Arabi Uniti e dalle ex repubbliche sovietiche.
Con alcuni sospetti, la società ha iniziato a richiedere che venisse fornita una dimostrazione per cui che i componenti sono destinati a una compagnia aerea specifica e a un aereo specifico. Di fronte a queste domande, gli interlocutori sono spariti.
E’ evidente che la Russia sia riuscita, per quanto possibile, a procurarsi parti di ricambio al mercato nero e ricorrendo alla pratica del riciclo. Questo sistema però “porta ad allungare gli intervalli di manutenzione e a far volare gli aerei con componenti danneggiati, fintanto che rimane in funzione un sistema di backup o un numero minimo di apparecchiature essenziali”, come dichiara Andrey Patrakov, fondatore della società russa RunAvia.
“La situazione è molto migliore di quella che ci aspettavamo”, ma si sta assistendo anche a un aumento dei rischi per la sicurezza. Alla fine di febbraio, ad esempio, un Boeing 737 gestito dalla Rossiya Airlines ha effettuato un atterraggio di emergenza dopo la depressurizzazione della cabina.
Le sanzioni americane
Preoccupata dai rischi corsi, la Russia ha deciso di far revisionare gli aerei in alcuni dei paesi che ancora consentono ai suoi velivoli di volare. Anche se si tratta per gran parte di un’operazione segreta, il mese scorso la Rosaviatsiya ha ufficialmente autorizzato la Global Jet Technic, una società con sede a Dubai, a effettuare la manutenzione dei Boeing 737 di proprietà russa.
Gli Stati Uniti intanto premono sulle sanzioni contro la Russia. Un funzionario del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha raccontato a Forbes che il governo statunitense starebbe avvertendo le ex repubbliche sovietiche e altri paesi che le compagnie aeree che forniscono servizi agli aerei russi potrebbero essere colpite da sanzioni da parte degli Stati Uniti.