“Mai più concerti al Circo Massimo”: l’evento di Travis Scott è un caso politico

“Mai più concerti al Circo Massimo”: l’evento di Travis Scott è un caso politico

Il rapper statunitense potrebbe essere l’ultimo artista ad aver cantato sul famoso palco del monumento romano.

Il concerto di Travis Scott al Circo Massimo potrebbe essere un punto di non ritorno: la direttrice del Parco Archelogico del Colosseo, Alfonsina Russo, ha infatti annunciato che “non verrà più dato parere favorevole all’uso dell’area per i concerti rock“.

Visto quello che è successo – continua la Russo – anche in relazione alla pubblica incolumità e alla conservazione e tutela del patrimonio archeologico, noi daremo parere negativo a questo tipo di eventi. Personalmente ritengo che il Circo Massimo sia un monumento e in quanto tale debba essere rispettato e debba ospitare solo ed esclusivamente concerti di un certo tipo, come l’opera, il balletto. Spettacoli di musica ma non concerti rock che a mio avviso devono essere trasferiti negli spazi preposti ossia negli stadi“.

Travis Scott

Le prescrizioni non rispettate

Lo spazio per il concerto, spiega ancora la direttrice, era stato richiesto ad inizio agosto e “Noi avevamo delle riserve su questo tipo di evento e abbiamo dato una serie di prescrizioni visto che Roma Capitale si era già impegnata“.

Le richieste erano quelle di “non superare il limite dei decibel prescritto dalla normativa e il fatto di non incitare il pubblico in piedi a saltare, cosa che era successa a Milano e che aveva provocato una serie di problematiche. Queste prescrizioni non sono state rispettate per cui abbiamo mandato una nota a Roma Capitale di richiesta di riscontro urgente per capire come mai non lo siano state“.

La replica dell’assessore

Alessandro Onorato, l’assessore ai grandi eventi della giunta Gualtieri, ha replicato duramente alle parole della direttrice Alfonsina Russo: “Voler fare sembrare un evento di cui tutti parlano nel mondo della musica internazionale in senso negativo perché qualcuno sul balcone si è sentito infastidito dal ritorno della musica di un evento di 72 minuti, è una forma di snobbismo nei confronti dei ragazzi di vent’anni“.

Il Circo Massimo – commenta ancora l’assessore – è una location che viene preservata per ogni iniziativa: gli organizzatori quando arrivano lasciano la struttura in condizioni migliori di come l’hanno trovata, pagano 360mila euro alla Sovrintendenza comunale per un giorno, 60mila euro per i vigili, 50mila euro per l’Ama. È il luogo più costoso in Europa che genera indotto economico“.

Onorato chiosa, infine, con un appunto sui lauti guadagni che il monumento ha generato: “La Sovrintendenza comunale, grazie ai concerti al Circo Massimo, l’anno scorso ha ottenuto 2 milioni e 100mila euro da rinvestire nella manutenzione e nella salvaguardia dei beni archeologici“.