Il governo estende le concessioni balneari fino al 2027: ecco cosa prevede l’accordo

Il governo estende le concessioni balneari fino al 2027: ecco cosa prevede l’accordo

Il nuovo decreto del governo prolunga le concessioni balneari fino al 2027. Ecco cos’è previsto e le critiche dell’opposizione.

Il governo italiano ha approvato un decreto che introduce una proroga delle concessioni balneari fino a settembre 2027. In caso di ostacoli oggettivi, le concessioni potrebbero essere estese fino a marzo 2028. Sono inoltre previsti indennizzi per i concessionari uscenti, a carico dei nuovi assegnatari, senza coinvolgere le casse dello Stato.

La proroga delle concessioni balneari

A distanza di pochi giorni dall’intesa con l’Ue, c’è una novità. Con l’approvazione del nuovo decreto, il governo ha deciso di prorogare le concessioni balneari fino a settembre 2027, con la possibilità di estendere la scadenza fino a marzo 2028 per ragioni oggettive. Il decreto stabilisce che le nuove concessioni avranno una durata compresa tra cinque e venti anni, per permettere ai concessionari di ammortizzare gli investimenti effettuati.

Il termine per indire le gare d’assegnazione è fissato al 30 giugno 2027. Questo provvedimento, frutto di un’intensa collaborazione tra Roma e Bruxelles, mira a risolvere una lunga controversia e a garantire un equilibrio tra apertura del mercato e tutela dei concessionari attuali.

Gli indennizzi per i concessionari uscenti

Una delle principali novità del decreto riguarda gli indennizzi per i concessionari uscenti. Il testo prevede che i nuovi concessionari debbano corrispondere un indennizzo agli uscenti, proporzionato agli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. Questo “canone di avviamento” garantirà una remunerazione equa per chi è costretto a lasciare la concessione, evitando però che tale indennizzo gravi sulle casse dello Stato.

La riforma include anche un obbligo di continuità occupazionale: i nuovi concessionari dovranno assumere i lavoratori che, nel periodo precedente, hanno avuto la concessione come principale fonte di reddito per sé e le loro famiglie.

Reazioni politiche e di categoria

Come riportato da Skytg24, non sono mancate le critiche, soprattutto da parte delle opposizioni. Il Movimento 5 Stelle ha criticato duramente il decreto, mentre Matteo Ricci del Pd ha parlato di “presa in giro”. Anche le associazioni di categoria, come il Sindacato Italiano Balneari (SIB) e Fiba/Confesercenti, hanno espresso il loro dissenso. In una nota congiunta, Antonio Capacchione e Maurizio Rustignoli hanno annunciato che riuniranno gli organismi dirigenti per valutare il provvedimento e decidere le azioni sindacali da intraprendere.