Concluse le indagini sui depistaggi legati al Caso Cucchi. Otto carabinieri finiscono a processo per i reati di falso, calunnia e omessa denuncia.
Si sono concluse le indagini sui depistaggi legati al caso Cucchi, il geometra morto dopo l’arresto da parte dei carabinieri.
Sono otto i militari dell’arma che vanno a processo con le accuse di falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia. In aula il pm che segue il caso aveva fatto sapere di essere in possesso di prove che farebbero ipotizzare una volontaria azione di depistaggio ad opera di diverse membri della catena di comando dell’Arma dei Carabinieri.
Caso Cucchi bis, concluse le indagini sui depistaggi
La Procura di Roma ha concluso le indagini sui depistaggi legati alle indagini sulla morte di Stefano Cucchi. Otto carabinieri vanno ora a processo. Tra questi anche Alessandro Casarsa, capo del gruppo di Roma all’epoca dei fatti. Anche Lorenzo Sabatino, allora capo del nucleo operativo di Roma, finisce a processo. Le ipotesi di reato sono quelli di falso, omessa denuncia, favoreggiamento e calunnia.
Le indagini sul caso Cucchi bis: depistaggi e ombre
“Questa storia è costellata di falsi subito il pestaggio ed è proseguita in maniera ossessiva subito dopo la morte di Cucchi. C’è stata un’attività di inquinamento probatorio indirizzando in modo scientifico prove verso persone che non avevano alcuna responsabilità e che sono state sottoposte a giudizio fino in Cassazione e ora sono parte civile perché vittime di calunnie“, aveva dichiarato il pm in udienza in aula facendo sapere di essere in possesso di prove sulle irregolarità e sui possibili reati commessi dai carabinieri nel tentativo di insabbiare la morte di Stefano Cucchi.