Tecnici rapiti e uccisi in Libia, condannata in primo grado la Bonatti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tecnici rapiti e uccisi in Libia, condannata in primo grado la Bonatti

L’azienda Bonatti è stata condannata per il rapimento e l’omicidio di due tecnici in Libia. Pronto il ricorso in Appello.

ROMA – La sentenza di primo grado ha ritenuto colpevoli i vertici della Bonatti per il rapimento e l’omicidio di due tecnici in Libia. Paolo Ghirelli, Dino Martinazzoli e Paolo Cardano sono stati condannati ad un anno e dieci mesi per la cooperazione colposa nel delitto colposo. La pena è stata sospesa.

Nei prossimi giorni verranno comunicate le motivazioni che hanno portato a questa sentenza. Non è escluso un ricorso in secondo grado da parte della difesa dei vertici della Bonatti che da sempre si sono ritenuti innocenti.

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Condannati i vertici della Bonatti per il rapimento e l’omicidio di due tecnici

La condanna è arrivata al termine di un dibattito durato diverse settimane. Dal processo è emerso come la Bonatti non aveva un responsabile della sicurezza in Libia e questa mancanza sarebbe stata decisiva per il rapimento e il conseguente omicidio dei due tecnici.

La Procura di Roma ha disposto anche una sanzione di 150 mila euro alla società che avrebbe secondo il giudice “omesso di predisporre un documento di valutazione dei rischi relativo all’attività all’estero dei suoi dipendenti per raggiungere il luogo di lavoro e nel caso specifico a Mellita in Libia“.

La società Bonatti con una nota – riportata da Repubblica – ha confermato come “gli amministratori prendono nota della decisione e si dichiarano fiduciosi che nel giudizio di appello, che sarà prontamente proposto, emergerà la mancanza di qualsiasi loro responsabilità, considerato anche che la prospettiva giuridica dei fatti sottoposta all’esame del gup della Procura di Roma deve ritenersi nuova ed è meritevole sicuramente di ulteriori riflessioni“.

L’azienda inoltre fa sapere che “Bonatti ha sempre dedicato la massima attenzione e cura a garantire la sicurezza del proprio personale. Pur non condividendo l’esito del giudizio di primo grado, la società conferma la sua vicinanza alle famiglie dei dipendenti deceduti nei tragici fatti“.

fonte foto copertina https://twitter.com/marziadegiuli

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ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2019 20:57

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