L’allarme di Confartigianato sulla pubblica amministrazione: “Debiti aumentati. Serve compensare”.
ROMA – L’allarme di Confartigianato sulla pubblica amministrazione è arrivato con la pubblicazione di un rapporto. Nel report, riportato dall’Ansa, è precisato che nel 2020 “c’è stato un peggioramento dei debiti commerciali della P.A. verso i fornitori privati: nell’anno appena trascorso sono lievitati complessivamente a 58 miliardi, con un aumento di 4 miliardi rispetto al 2019”.
Per quanto riguarda la suddivisione regionale, la maglia nera è rappresentata dalla Calabria (67,1%) seguita da Sicilia (60,4%) e Molise (52,1%). Dando uno sguardo, invece, alla suddivisione per provincie Reggio Calabria (76%) è in testa seguita da Messina (75,9%) e Ragusa (75%).
Confartigianato: “Serve una compensazione”
Per Confartigianato la soluzione è semplice: serve una compensazione. “I ritardi nei tempi di incasso – ha precisato il presidente Marco Granelli – peggiorano le condizioni dei piccoli imprenditori già colpiti dalla crisi pandemica. In attesa di essere pagati, sono costretti a rivolgersi alle banche per ottenere la liquidità necessaria a mandare avanti l’azienda“.
Un quadro che rischia di essere peggiorato dalle diverse scadenze fiscali che sono in arrivo nei prossimi giorni dopo i diversi rinvii dei mesi scorsi la pandemia.
Scadenze fiscali in arrivo
Le scadenze fiscali sono in arrivo. Il 20 agosto è stato il primo giorno che ha dato vita a diverse scadenze che da qui a fine settembre costringeranno ai contribuenti di sborsare cifre molto importanti.
“Entro fine agosto – ha precisato il sindacato dei giovani dottori commercialisti riportato dall’Ansa – ad affrontare ben 163 adempimenti fiscali. Questo dimostra come, nella prossima riforma del fico, occorre procedere ad una revisione delle scadenze. Il quadro è già sconvolto dai provvedimenti emergenziali adottati per contrastare gli effetti della pandemia, eppure gli obblighi continuano ad aumentare“. Una situazione non semplice da affrontare anche per i continui ritardi che arrivano dalla pubblica amministrazione, con i debiti che aumentano di anno in anno.