Il conflitto tra Ucraina e Russia potrebbe portare ad un rincaro del 160%.
I prezzi sono arrivati alle stelle per gas e carburante, in aumento anche il prezzo dei beni di prima necessità. Ora arriva l’allarme anche di Confcommercio. La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe aggravarsi e peggiorare la situazione economica del nostro paese. Per le imprese del settore del commercio, della ricettività, della ristorazione si potrebbe arrivare ad una maggiore spesa energetica di quasi 30 miliardi di euro nel 2022. Questo significherebbe un incremento di oltre il 160% rispetto al 2021. Inoltre, a pesare ancora di più su questo aumento dei prezzi è il carburante. Le tensioni al confine europeo potrebbero costare 21 miliardi di extra costi per il carburante per il solo autotrasporto.
Allarme anche dalla Coldiretti che sottolinea quanto pesa sull’agricoltura l’aumento del prezzo del carburante. Il caro carburante potrebbe causare uno stop del trasporto su gomma e di conseguenza danni molto gravi a tutta la filiera agroalimentare.
Confcommercio: Le richieste per contrastare il caro energia
Alla Camera durante un’audizione congiunta di Commissioni Ambiente e Attività produttive Confcommercio è intervenuta per analizzare la situazione del caro bollette. “Il decreto legge approvato dal Governo per contrastare gli aumenti delle bollette di elettricità e gas si muove nella giusta direzione in quanto punta a mitigare, per i prossimi mesi, una parte degli annunciati rincari dei prezzi per imprese e consumatori”. Ha dichiarato così il responsabile per la transizione ecologica, Giovanni Acampora. Ma per non arrivare a cifre esorbitanti e insostenibili, “Occorre però fare davvero di più” e il governo italiano non può agire in solitaria. “Servono scelte europee tempestive ed adeguate alla portata delle sfide in campo. È necessario, cioè, che l’Europa proceda speditamente in direzione di una compiuta e comune politica energetica, e che si promuova un Energy Recovery Fund finanziato da un comune debito pubblico europeo”, sottolinea Acampora.
Tra le richieste sul tavolo ci sono la sterilizzaione degli incrementi dell’Iva, l’introduzione di un credito d’imposta per compensare l’aumento del prezzo industriale del gasolio e l’estensione al metano per autotrazione dell’IVA ridotta al 5%.
Anche dai partiti arrivano richieste di rimuovere le accise e bloccare l’Iva. Anche Matteo Salvini è intervenuto sull’argomento. “In settimana la Lega si aspetta che il governo, come hanno fatto altri in Europa, blocchi per un periodo di tempo le accise e l’Iva su benzina, luce e gas, perché ormai i costi per le famiglie, laboratori e imprese sono insostenibili” ha detto il leader del Carroccio. Il Movimento 5 Stelle dice attraverso Giuseppe Conte che “basta intervenire con la rimodulazione delle accise e un meccanismo di solidarietà fra chi ha avuto più profitti a chi è in difficoltà”.