Lockdown di Pasqua, Confcommercio: “La nuova serrata costa 15 miliardi. Da rivedere il sistema delle chiusure”

Lockdown di Pasqua, Confcommercio: “La nuova serrata costa 15 miliardi. Da rivedere il sistema delle chiusure”

Confcommercio sul lockdown di Pasqua: “Serve un cambio di passo. Il sistema generalizzato delle chiusure è insostenibile”.

ROMA – Il lockdown di Pasqua non piace alla Confcommercio. “L’incognita delle varianti Covid è preoccupante ed è necessario accelerare la campagna vaccinale – ha detto Sangalli in un’intervista al Quotidiano Nazionaleoccorrono vigilanza ed azioni rigorose e mirate contro la pandemia, perché le imprese del terziario non possono più andare avanti così […]. Con le chiusure generalizzate si aumentano i rischi di cessazione definitiva delle attività e conseguenti perdite di occupazione. Senza contare che registriamo forti ritardi per gli indennizzi legati ai precedenti lockdown”.

Lockdown di Pasqua

Duro il commento di Sangalli nei confronti delle nuove decisioni prese dall’esecutivo: “Secondo le nostre stime il nuovo lockdown causerà una perdita di oltre 15 miliardi di euro, un terzo dei quali è relativo al solo comparto di alberghi e ristoranti. Solo nella ristorazione, tra marzo e le giornate di Pasqua, andranno persi circa 2,8 miliardi. Confturismo calcola che, tra gennaio e febbraio, c’è stato un crollo di 20 milioni di presenze in Italia. Senza dimenticare il dramma vissuto da tutto il comparto della cultura e del tempo libero che ha già perso un miliardo di euro nel 2020“.

fonte foto https://www.facebook.com/confcommercio/

Ristori

Sangalli ha parlato anche delle misure a sostegno delle imprese: “Dopo un 2020 drammatico, è evidente che oggi il contrasto al Covid e la difesa del tessuto produttivo sono le priorità da seguire, tenendo insieme salute e ripresa dell’economia. Questo significa lavorare per rivedere le restrizioni settoriali allo svolgimento delle attività […]“.

Sul prossimo Dl Sostegni – ha aggiunto – servono indicazioni chiare e occorre la dotazione finanziare per ristorare le ulteriori perdite di fatturato, superando il meccanismo dei codici Ateco. Abbiamo chiesto al Governo un incontro urgente. Il decreto Sostegno deve ridare ossigeno alle aziende e, soprattutto, non arrivare in ritardo“.