Continua il processo per il delitto di Novellara: le dichiarazioni del fratello di Saman in Aula sono da brividi.
In aula, nella corte di Assise di Reggio Emilia, il fratello minore di Saman Abbas ha deciso di dire tutta la verità sulla morte della sorella. Ciò che lo ha spinto a non parlare fino ad oggi, è stato il padre: “Mi ha detto di non dire niente”, ammette Ali Hader. Ma davanti ai giudici adesso, i dettagli che emergono sono davvero sconvolgenti.
Il fratello di Saman: “Ho visto tutta la scena”
“Ho visto tutta la scena. Io ero alla porta. Mia sorella camminava, mio zio l’ha presa dal collo e l’ha porta dietro alla serra. Ho visto anche i cugini, ma solo la faccia”, confessa il fratello di Saman Abbas, la 18enne pakistana uccisa e trovata morta a Novellara nel novembre del 2022.
Ali Hader torna ad accusare lo zio e i cugini, imputati per la morte della 18enne, insieme al padre della ragazza. Davanti a quella scena straziante, la madre invece non faceva niente: “Mio zio prendeva mia sorella e lei guardava“.
L’ira contro i genitori: “Mi dicevano di stare zitto”
Il giovane ha sempre avuto molta paura del padre, che gli ha sempre detto di non dire niente su ciò che stava accadendo. Ma adesso il dolore misto a rabbia del fratello di Saman si fa sentire in Aula, dove i giudici appuntano ogni sua testimonianza.
“‘Non ho chiesto cosa fosse successo, avevo provato tante volte ma mi dicevano di stare zitto. Loro sono convinti di aver fatto bene a fare quello che hanno fatto, anche adesso”, dichiara accusando i genitori.
Il timore di essere ucciso
Il terrore del ragazza ha toccato livelli assurdi. Dopo aver intuito cosa stesse accadendo, ha temuto che “mi avrebbero fatto fare la stessa fine di Saman, non pensavo che mia madre potesse uccidermi, ma papà sì”.
Dopo l’omicidio della sorella, il testimone chiave della vicenda ha confessato di “essere stato in camera a piangere. Poi è arrivato mio zio, mi ha abbracciato e mi ha detto: ‘Quel che è successo è successo'”. Secondo il ragazzo, zio Danish aveva bevuto: “Conosco l’odore, e quando si è addormentato ho pensato di ammazzarlo per quello che aveva fatto a Saman. Ma poi sarei stato uguale a lui ed era meglio che ci pensassero i Carabinieri”, ha affermato.
Il fratello usato per controllare Saman
Ali Hader sarebbe stato utilizzato dalla famiglia per controllare ogni passo della sorella: “I miei mi chiedevano di stare dietro a lei, di vedere cosa faceva, con chi scriveva. Mia sorella scriveva spesso, volevano sapere cosa scriveva, mi mandavano a controllare con chi si scriveva e io glielo andavo a dire, i messaggio erano diretti a Saqib (il fidanzato). Avevo sempre paura”.
Il ragazzo rivela soprattutto un particolare risalente al 30 aprile, poco prima dell’omicidio della sorella. Il padre gli aveva chiesto di visionare i messaggi di Saman, ma non aveva mai pensato che la sua famiglia potesse arrivare a fare un gesto così terribile.