Conseguenze assenza gas russo: possibile benzina a 3 euro
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Direttore: Alessandro Plateroti

Conseguenze assenza gas russo: possibile benzina a 3 euro

Pompa benzina

Dichiarazioni ostili dalla Russia verso l’Occidente portano al nuovo timore di una possibile impennata del costo della benzina, fino ad arrivare a 3 euro.

Il confitto che perdura da settimane tra l’Ucraina e la Russia ha portato tutte le altre nazioni a decidere se prendere posizione in merito o meno. L’Occidente si è subito schierato, emanando diverse sanzioni e sviluppando alcune strategie per poter concludere tale aggressione da parte della Russia verso lo stato ucraino il più presto possibile. Questo ha di conseguenza incrinato i rapporti commerciali tra i Paesi dell’Occidente e lo stato russo.

Il direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo Alexei Paramonov ha dichiarato recentemente che la decisione da parte del ministro dell’economia francese Bruno Le Maire, intento ad una guerra finanziaria ed economica, porterà a conseguenze irreversibili. Tale dichiarazione ha suscitato del timore anche nello stato italiano.

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Le possibili conseguenze

Pompa benzina
Pompa benzina

Il presidente di Nomisma ENergia, anche professore universitario presso il Politecnico di Milano e presso la facoltà di ingegneria a Bologna, Davide Tabarelli, ha dichiarato come l’assenza del gas di provenienza russa porterebbe ad un forte incremento dei prezzi del carburante, fino a tre euro.

Il professore Tabarelli sostiene infatti che i prezzi potrebbero esplodere visto che un ipotetico fermo del gas russo si abbatterebbe su tutta l’Europa. In un intervista al messaggero Tabarelli dichiara poi che “Il gas supererebbe i 300 euro per megawattora” e “il petrolio tra 200 e 300 dollari a barile”. In tale prospettiva l’inflazione raggiungerebbe la soglia dal 14%. Il gas ad oggi ha un costo di 110 euro per megawattora, costo che secondo le dichiarazioni di Davide Tabarelli, potrebbe triplicare a breve.

Le conseguenze di tale timore si stanno già vivendo nell’attività di razionamento dei consumi. Il mercato sta difatti razionando gli attuali consumi. Diverse le aziende che hanno già ridotto, anche del 30% la produzione. Alcune imprese invece hanno addirittura bloccato i forni.

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ultimo aggiornamento: 21 Marzo 2022 10:09

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