Consigliere della Lega contro Liliana Segre: “Mancava lei… 75190”. Poi arrivano le scuse

Consigliere della Lega contro Liliana Segre: “Mancava lei… 75190”. Poi arrivano le scuse

“Mancava solo lei, numero 75190”: il post del consigliere della Lega contro Liliana Segre. Poi le scuse: “Mi sono lasciato coinvolgere”.

È finito nella bufera Fabio Meroni, capogruppo della Lega a Lissone e consigliere provinciale, oltre che ex deputato, autore di un post social contro Liliana Segre. “Mancava lei…75190“, sono le parole del consigliere leghista con l’evidente riferimento al numero della senatrice a vita nel campo di Auschwitz, dove è stata richiusa dai nazisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale.

Consigliere della Lega contro Liliana Segre

Il post del consigliere leghista è riferito al Green Pass e al paragone con la Shoah, che ormai da mesi continua a tenere banco in maniera evidentemente impropria e inappropriata.

Il post di Meroni ha fatto in pochi minuti il giro della rete e ha scatenato le polemiche soprattutto dal Centrosinistra, con diversi esponenti del Pd che hanno condannato il messaggio del consigliere leghista.

“Non mi è piaciuta l’uscita della senatrice Segre sui vaccini come unica via di uscita dalla pandemia“, sono le parole di Meroni al Giorno. “Rispetto la sua storia e non ho mai avuto intenzione di offenderla, ma non condivido quello che ha detto su questo argomento. Non è un medico. Anche nel mondo scientifico c’è disaccordo. Ho usato quel numero perché se avessi scritto il nome della senatrice mi avrebbero bannato da Facebook, ho voluto evitarlo“, prosegue il consigliere della Lega spiegando il significato del suo messaggio che resta decisamente inappropriato anche alla luce della spiegazione. “Non sono vaccinato e sto facendo i tamponi per accedere a consiglio e commissioni, ma è una questione di libertà. Mettessero l’obbligo vaccinale farei l’iniezione come l’ho fatta al militare“.

Liliana Segre

Le scuse di Meroni: “In questo clima d’odio purtroppo anche io mi sono lasciato coinvolgere”

Meroni ha poi voluto presentare le sue scuse: “In questo clima d’odio purtroppo anch’io mi sono lasciato coinvolgere e in modo totalmente sbagliato ho cercato di esprimere il mio pensiero. Voglio chiedere scusa alla senatrice Segre, che non intendevo in nessun modo offendere e se un giorno avrò l’onore di poterle parlare spiegherò personalmente il mio pensiero”, ha scritto in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook.