Il Consiglio Ue ha adottato la Legge sul ripristino della natura, superando uno stallo di due mesi grazie al voto favorevole dell’Austria.
Il percorso per l’approvazione della Legge sul ripristino della natura ha vissuto momenti di intensa negoziazione e incertezza, il Consiglio Ue, con il voto decisivo dell’Austria, ha finalmente adottato il regolamento che era rimasto bloccato per oltre due mesi.
L’intesa iniziale tra Parlamento, Commissione e Consiglio Ue era stata raggiunta a novembre 2023, e il Parlamento europeo aveva dato il suo via libera a febbraio 2024. Tuttavia, l’imprevisto ripensamento dell’Ungheria aveva creato uno stallo, impedendo alla presidenza belga di ottenere la maggioranza necessaria per far passare la legge.
I negoziati, l’approvazione e lo stallo
La situazione si è sbloccata solo nell’ultimo vertice utile dei ministri dell’Ambiente, con la presidenza di turno pronta a passare dal Belgio all’Ungheria. La votazione ha visto 20 Paesi favorevoli, mentre Italia, Ungheria, Polonia, Paesi Bassi, Finlandia e Svezia hanno votato contro, e il Belgio si è astenuto. Il governo italiano, rappresentato dalla viceministra Vannia Gava, ha espresso preoccupazioni per gli oneri economici e amministrativi che la legge comporterebbe per il settore agricolo, ribadendo la propria insoddisfazione nonostante i miglioramenti apportati al testo.
Cosa prevede la Nature Restoration Law
La Nature Restoration Law si distingue per il suo obiettivo di non solo proteggere, ma anche ripristinare le aree naturali degradate. Secondo la Commissione europea, attualmente l’80% degli habitat nell’Ue è in condizioni di degrado. La legge adottata oggi prevede che i Paesi Ue dovranno ripristinare almeno il 20% delle aree marine e terrestri entro il 2030, il 60% entro il 2040 e il 90% entro metà secolo. La Commissione europea stima che ogni euro investito nel ripristino degli ecosistemi genererà un ritorno di almeno 8 euro, offrendo così un beneficio sia ambientale che economico.
L’esecutivo Ue avrà il compito di vigilare sull’attuazione della legge e di presentare entro un anno una relazione sulle risorse economiche disponibili a livello comunitario per finanziare gli interventi richiesti. Il via libera del Consiglio Ue rappresenta una vittoria significativa per i sostenitori del Green Deal, dimostrando l’impegno dell’Europa a invertire la perdita di biodiversità e a rafforzarsi di fronte agli impatti del cambiamento climatico.
Nel frattempo, il voto favorevole dell’Austria ha scatenato un terremoto politico a Vienna, con il cancelliere Karl Nehmanner intenzionato a presentare un ricorso di annullamento davanti alla Corte di giustizia europea. Tuttavia, diverse fonti di Bruxelles sottolineano che il voto del Consiglio è giuridicamente vincolante e non può essere revocato, rendendo improbabile qualsiasi retromarcia.