Mezzo passo indietro sul Mes (soft)

Mezzo passo indietro sul Mes (soft)

La trattativa sul Mes soft rischia di spaccare il governo: Giuseppe Conte apre alla possibilità di accedere alla nuova linea di credito ‘spostandosi’ verso il Partito democratico.

Conte apre al Mes, tensione nel Movimento 5 stelle. Nel corso dell’informativa alla Camera e al Senato, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha concesso poco spazio e poco tempo ai due temi caldi del momento: fase 2 e trattativa con gli altri Stati europei.

Sul primo tema era giusto e doveroso non sbilanciarsi, come ha fatto il premier. Se non ci sono ancora notizie corte è inutile sbilanciarsi. Quando il quadro normativo entro il quale muoversi sarà definito allora si procederà con le comunicazioni anche ai milioni di italiani (lavoratori e non) in attesa di capire cosa si potrà fare dal 4 maggio, che nonostante lo scetticismo di alcuni esperti dovrebbe rappresentare la data di inizio della fase 2.

Per quanto riguarda il capitolo Europa, invece, alla Camera e al Senato il Presidente del Consiglio ha ventilato l’ipotesi di un possibile passo indietro dell’Italia sul caso del Mes in versione soft. La linea di credito per le spese mediche. Insomma, partito dal ‘non se ne parla assolutamente piuttosto facciamo da soli‘, Conte è arrivato a un più pragmatico e realistico il Mes non ci basta ma questi soldi messi sul piatto possono fare comunque comodo.

Un ragionamento legittimo, probabilmente giusto a patto che l’Ue rispetti determinate condizioni. Se il Mes soft dovesse trasformarsi nel cappio che ha soffocato diversi Paesi, allora sarebbe bene non prenderlo neanche in considerazione. Ma se così non fosse sarebbe sbagliato negarsi l’accesso al credito solo perché portano il nome sbagliato o sconveniente dal punto di vista politico.

Senato

L’apertura di Conte al Mes in versione soft messo sul piatto dall’Ue

Conte è stato chiaro. Il Mes non è uno strumento sufficiente per fronteggiare la crisi. Alcuni Paesi che hanno abbracciato la causa eurobond però sono intenzionati anche ad accedere alla nuova linea di credito. E l’Italia, qualora ci fossero le condizioni, potrebbe seguire l’esempio.

Un deciso passo indietro rispetto al no incondizionato filtrato nelle ultime ore. Uno spostamento di Conte verso il Partito democratico, che ha caldamente invitato il Presidente del Consiglio a scrollarsi di dosso le pressioni politiche pensando esclusivamente all’emergenza economica.

Provando ad immaginare il possibile svolgimento della trattativa europea, Conte si presenterà all’appuntamento del 23 aprile disposto a fare un passo indietro sul nuovo Mes. Resta da capire se gli Stati del Nord siano disposti a fare un passo in avanti verso le richieste dell’Italia. In questo modo potrebbe nascere un compromesso utile.

fonte foto https://twitter.com/Palazzo_Chigi

Nicola Zingaretti spinge per il Mes

Il passo indietro di Conte piace al Partito democratico, come sottolineato da Nicola Zingaretti, che si è detto favorevole al Mes senza condizionalità per reperire soldi per gli ospedali.

“Il presidente Conte e questo governo hanno avuto il merito di affrontare per primi, tra le democrazie occidentali, questa cosa immensa che non è mai avvenuta nella storia del mondo e lo hanno fatto prendendo decisioni molto molto difficili”, ha dichiarato il Segretario del Partito democratico a DiMartedì.

L’Italia ha ottenuto, insieme ad altri paesi, una grande vittoria, la possibilità di prendere molti miliardi, circa 37 miliardi, senza condizionalità e senza rinunciare in alcun modo alla sovranità“, ha sottolineato Zingaretti.

Db Milano 10/01/2020 – convegno “Nord Face. Lavoro sviluppo ambiente: il Nord per l’Italia” / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Nicola Zingaretti

Tensioni e sospetti nel Movimento 5 stelle

Ora i riflettori si spostano sul Movimento 5 stelle. Nel caso in cui dovessero accettare o anche solo tollerare il nuovo Mes, i pentastellati finirebbero nel mirino del Centrodestra. E il rischio è che i fragili equilibri potrebbero disintegrarsi portando a una nuova spaccatura all’interno del Movimento. Il che andrebbe ad indebolire in maniera significativa la maggioranza di governo.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/palazzochigi.it/

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