Conte assediato da una maggioranza divisa. M5s e Pd distanti su tutto
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Direttore: Alessandro Plateroti

Conte assediato da una maggioranza divisa. Altro che rilancio, così si rischia lo stallo

Giuseppe Conte

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte costretto a fare i conti con una maggioranza divisa. Così il governo rischia di frenare la ripartenza.

Quando è nato il secondo governo Conte, o Conte Bis, come probabilmente resterà alla storia, i padri politici di questa manovra di Palazzo avevano un obiettivo chiaro. Evitare le elezioni, che avrebbero incoronato il Centrodestra, e rimanere alla guida fino al cambio al Quirinale, per piazzare il colpo grosso. Il nuovo Presidente della Repubblica.

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Giuseppe Conte, inizialmente non propriamente gradito ai dem, sembrava l’uomo giusto. La figura in grado di mediare e tenere il timone a dritta. Tante volte lo aveva fatto anche nel corso della prima esperienza di governo, quando Lega e M5s hanno iniziato a mettersi i bastoni tra le ruote.

Insomma, il Conte Bis nasce per portare a termine la legislatura senza eccessivi sforzi e senza grandi ambizioni. Poi arriva l’emergenza coronavirus e tutto cambia. Bisogna reagire all’emergenza, e quella dal punto di vista politico è la parte più semplice. Poi inizia la fase 2 e quindi la fase 3, iniziano i lavori per progettare il rilancio di un Paese. Il futuro. E qui emergono i problemi.

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi

Il premier Conte assediato da una maggioranza divisa

Il Movimento 5 stelle e il Partito democratico su molti, forse troppi punti hanno idee differenti se non addirittura opposte di Italia. In questo modo progettare un piano di rilancio è decisamente difficile se non addirittura impossibile. Poi c’è la mina vagante di Italia Viva, che a volte semplifica e a volte complica la situazione.

Poi c’è il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che a differenza di quanto ipotizzato a inizio legislatura, quando era un signor nessuno nel mondo della politica, tira fuori tutta la sua intraprendenza. Altro che mediatore, Conte veste i panni del leader. A detta di qualcuno anche poco propenso al dialogo e al confronto. Sembra ad esempio che gli Stati Generali siano stati convocati dal premier senza un preavviso alla maggioranza. E sembra che la bozza del dl Semplificazioni le forze di maggioranza l’abbiano vista prima sui giornali e poi sulle scrivanie.

Giuseppe Conte
16/05/2020 Roma – conferenza stampa Presidente del Consiglio dei Ministri / foto Alessandro Serrano’/Pool/Insidefoto/Image nella foto: Giuseppe Conte

Il governo rischia lo stallo, così non si riparte

Il governo, arrivato alla fase della pianificazione, rischia lo stallo. Sembra averlo intuito il Segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti, che prova a sbloccare la situazione e lo fa parlando del Mes. Scelta sbagliata per tempi e modi. Conte non raccoglie l’invito e il Movimento 5 stelle si oppone fermamente al Salva Stati.

Ma il problema non è solo il Mes. M5s e Pd discutono anche sulla Cassa integrazione, tanto per fare un esempio. E anche sul dl Semplificazione la proposta avanzata da Conte non è stata propriamente apprezzata dalla maggioranza, che ha chiesto e ottenuto la cancellazione di ogni forma di condono dal testo.

Se non fa passi avanti il governo non ha senso di esistere, è il concetto di fondo della riflessione di Zingaretti. E gli ultimi sondaggi potrebbero anche suggerire al Pd la via del voto, visto che le distanze dalla Lega, sempre primo partito in Italia, si sono accorciate sensibilmente.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:20

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