Il leader pentastellato Giuseppe Conte ha parlato della situazione delle bollette in Italia, prevedendo un autunno nero.
L’incontro tra il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte e il premier italiano Mario Draghi è stato ricco di punti di discussione, tra i quali la situazione delle bollette in Italia. Il leader grillino ha parlato dell’incontro con Draghi, asserendo il fatto che il problema delle bollette è stato discusso in dettaglio con il premier. Queste le parole del presidente dei 5 Stelle in merito all’argomento.
Le parole del leader del Movimento 5 Stelle
“In autunno avremo uno tsunami sulle bollette. Ieri sono andato da Draghi anche a rappresentare questo problema, a chiedere un intervento straordinario oggi, non in autunno”. Queste le parole del presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, intervenuto al convegno Ecodigital tenutosi a Roma. “Non ci possiamo permettere di aspettare l’esito della discussione al Consiglio europeo in ottobre. Le famiglie – ha asserito Conte – non arriveranno a metà mese, le aziende chiuderanno. Serve subito un grande piano per famiglie e imprese”.
Il forte disagio politico di Conte
Nella giornata di ieri, Conte e Draghi si sono visti per parlare anche della situazione politica italiana, con il leader pentastellato che ha affermato quanto segue. “Abbiamo parlato con Draghi, gli abbiamo consegnato un documento a nome del M5s, abbiamo accumulato un forte disagio politico. Noi siamo disponibili a condividere una responsabilità di Governo come abbiamo fatto fino a qui in modo leale e costruttivo ma occorre un forte segno di discontinuità”.
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Il commento ironico di Di Battista
Anche l’ex grillino Alessandro Di Battista ha parlato dell’incontro, dichiarando quanto segue. “E anche oggi il Movimento 5 Stelle esce dal governo domani. Esprime a Draghi il proprio disagio, come se uno dei peggiori Presidenti del Consiglio della storia fosse un prete nel confessionale. Chissà, magari il Movimento uscirà dal governo dopo l’estate, quando i parlamentari avranno maturato la pensione. Magari uscirà dopo la finanziaria, momento d’oro per chi è alla ricerca di denari da trasformare in markette elettorali. O forse non uscirà mai. Intanto anche i più irriducibili sostenitori del Movimento, gli ultimi giapponesi direi, si domandano come sia stato possibile ridurre la più grande forza politica del Paese nella succursale della pavidità e dell’autolesionismo”.