Tensioni tra Conte e Grillo: una lettera parla di distorsioni e impedimenti nel processo Costituente.
Giuseppe Conte e Beppe Grillo sono al centro di un’accesa disputa che segna una fase critica per il Movimento 5 Stelle. La lettera inviata da Conte a Grillo ha acceso il dibattito sull’autorità e il futuro del partito, mettendo in luce fratture e contrasti interni che rischiano di minare la coesione del Movimento. Ecco tutti i dettagli.
La lettera di Conte e le accuse di Grillo
In una lettera indirizzata a Beppe Grillo, Giuseppe Conte ha espresso il suo disappunto riguardo alle recenti dichiarazioni del fondatore del Movimento 5 Stelle. “Caro Beppe, devo purtroppo rilevare che la tua nota del giorno 5 presenta gravi inesattezze ed evidenti distorsioni sul ruolo e sui poteri del Garante”, ha scritto Conte. Skytg24 riporta che, nella missiva, pubblicata da Corriere.it, Conte accusa Grillo di attribuirsi un “supposto diritto di veto” e di contrastare il principio democratico alla base del Movimento.
“La custodia dei valori fondamentali dell’azione politica del movimento”, prosegue Conte, “si risolvono in una moral suasion, ma di certo non si estendono all’esercizio di un supposto diritto di veto o addirittura alla inibizione della consultazione assembleare su uno o più temi della vita del Movimento”. Inoltre, Conte avverte che le esternazioni di Grillo sono “del tutto incompatibili con gli obblighi da te specificamente assunti nei confronti del Movimento” e che potrebbe valutare azioni legali come la sospensione di contratti di pubblicità e comunicazione.
La risposta di Grillo e le ripercussioni sul Movimento
Beppe Grillo ha reagito con veemenza alla lettera di Conte, considerandola un tentativo di ricatto. Fonti vicine a Grillo riferiscono che il fondatore del M5S è rimasto “estremamente infastidito” dalla missiva e che percepisce le accuse di Conte come un atto volto a “farlo fuori” sotto la scusa di una Costituente. Grillo ha definito la Costituente come una “farsa” progettata per permettere a Conte di creare un partito a suo piacimento, e ha criticato pubblicamente il leader per le sue recenti alleanze politiche.
Dall’altro lato, i dirigenti del M5S ritengono che Grillo stia adottando una strategia di “guerriglia legale e mediatica”, usando il vittimismo per influenzare il dibattito pubblico e ostacolare il processo costituente. Conte, dal canto suo, ha chiarito che non c’è nessuna intenzione di “far fuori” Grillo, ma ha ribadito che nessuno può impedire l’avanzamento della riforma interna del Movimento: “Non troverete mai una mia dichiarazione o un atto che attesti la mia volontà di far fuori Grillo. Ma nessuno può ostacolare o impedire il processo Costituente” è la risposta – in un’intervista a “La Stampa” – a una domanda sulle “indiscrezioni secondo cui Grillo molto risentito” vorrebbe “far fuori” lo stesso presidente M5s.”