Covid, Conte: “Arriva l’impennata, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”

Covid, Conte: “Arriva l’impennata, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”

Emergenza coronavirus, l’allarme di Giuseppe Conte: “Sta arrivando un’impennata, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato ai microfoni del TG3 facendo il punto sull’emergenza coronavirus e avvertendo che l’Italia dovrà presto fare i conti con una nuova ondata di contagi. Per questo motivo si dovranno ancora fare dei sacrifici. Parole che pesano soprattutto in vista del nuovo dpcm che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe essere particolarmente stringente.

Giuseppe Conte

Coronavirus, Conte: “Sta arrivando un’impennata, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”

Sta arrivando un’impennata. Dopo Gran Bretagna, Irlanda, Germania sta arrivando anche da noi. Non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici“, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ai microfoni del TG3 parlando dell’emergenza coronavirus in Italia.

Le indiscrezioni sul dpcm di gennaio

Le parole di Conte sembrano confermare le indiscrezioni sul dpcm di gennaio, che dovrebbe essere ancora più stringente rispetto a quello attualmente in vigore.

Stando alle ipotesi, il governo vorrebbe procedere con una nuova stretta contro la movida vietando l’asporto dopo le ore 18:00 per quanto riguarda i bar e i ristoranti.

Si valuta inoltre l’ipotesi di rendere più semplice l’accesso in zona arancione e in zona rossa abbassando il tetto massimo dell’indice rt (a 1 e 1,25) e rivedendo i parametri dell’indice di rischio. In questo molte regioni potrebbero ritrovarsi in zona arancione e in zona rossa, con quello che ne consegue. Chiusura di bar e ristoranti, chiusura dei negozi (in zona rossa) e limiti alla circolazione fuori dal Comune (in zona Arancione) e nel Comune di residenza (in zona Rossa).

Il governo sembra quindi intenzionato a procedere con una nuova stretta per ammortizzare gli effetti della nuova ondata che, secondo molti, sarebbe in arrivo. Lo scopo è quindi quello di limitare i danni, resistere al nuovo picco e attendere prudentemente gli effetti della campagna di vaccinazione sull’epidemia.

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