Conte tra unità e sfida a Schlein: la strategia per il centrosinistra
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Direttore: Alessandro Plateroti

Conte tra unità e sfida a Schlein: la strategia per il centrosinistra

primo piano di Giuseppe Conte

Giuseppe Conte gioca su due fronti: costruire l’unità del centrosinistra e prepararsi alla sfida con Elly Schlein per la leadership.

Il panorama politico italiano si trova in una fase di evoluzione complessa, segnata da nuove alleanze, sfide interne e strategie a lungo termine questo Giuseppe Conte lo sa bene. Il centrosinistra cerca un equilibrio tra pluralità di voci e necessità di unità, mentre le leadership emergenti si confrontano con un futuro elettorale incerto. In questo scenario, una figura si distingue per la sua capacità di manovra e per la sua ambivalenza strategica: Giuseppe Conte.

L’ex premier, oggi leader del Movimento 5 Stelle, si muove come un tessitore abile e paziente, intento a costruire una possibile coalizione progressista senza però rinunciare alla propria ambizione personale. Con una mano lavora per avvicinare il Partito Democratico, con l’altra prepara la sfida diretta alla sua segretaria, Elly Schlein, guardando già oltre l’orizzonte delle prossime elezioni.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Un equilibrio delicato tra alleanza e competizione

Da un lato, Conte ha dimostrato apertura verso una collaborazione strutturata con il Pd, soprattutto sui temi più cari alla sinistra come l’ambiente, la giustizia sociale e la pace. La manifestazione del 5 aprile a Roma è stata una dimostrazione concreta di questa capacità di mobilitare l’elettorato progressista su temi condivisi, sottraendo al Pd parte della centralità simbolica su questioni come la causa palestinese e l’opposizione al riarmo europeo.

Dall’altro lato, però, Conte non ha mai smesso di coltivare la possibilità di una leadership autonoma. La proposta di primarie di coalizione appare come un chiaro segnale: un modo per legittimare la sua candidatura a premier senza rinunciare formalmente al progetto unitario. La sfida a Schlein è quindi implicita ma costante, alimentata dalla consapevolezza di poter intercettare anche il voto moderato, nel caso in cui dal Pd emergessero candidature interne meno radicali.

La partita in Campania: Fico nel mirino

Ma la strategia di Conte non si limita al livello nazionale. Un banco di prova cruciale è rappresentato dalla Regione Campania, dove si gioca una partita chiave per consolidare l’alleanza di centrosinistra. Qui il nome di Roberto Fico è al centro di un intricato intreccio politico: sostenuto dai dem come simbolo dell’intesa nazionale, ma osteggiato dall’attuale governatore Vincenzo De Luca, che lo considera troppo vicino alle posizioni movimentiste.

Conte osserva e valuta: pronto a sostenere Fico solo in presenza di condizioni favorevoli, senza il rischio di un boicottaggio interno. In caso contrario, non esiterebbe a proporre alternative più gradite ai poteri locali, come Sergio Costa o Federico Cafiero De Raho.

E così, solo alla fine si delinea il quadro completo: Giuseppe Conte tesse la trama dell’unità ma prepara la sfida per la leadership, bilanciando alleanze e ambizioni personali in una strategia che guarda già al domani. Come riportato da quotidiano.net

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ultimo aggiornamento: 4 Maggio 2025 11:37

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